Il club molisano ha i giorni contati e rischia seriamente di scomparire dal calcio

Lo stadio Cannarsa

Lo stadio Cannarsa

L’esistenza del Termoli Calcio potrebbe finire mestamente molto presto dopo 95 anni di storia. L’immagine desolante dello stadio Cannarsa deserto domenica scorsa per l’assenza dei giocatori che si sono rifiutati di scendere in campo lascia un certo amaro in bocca non solo ai sostenitori termolesi ma fa riflettere anche al di fuori dell’ambiente giallorosso. L’ennesima società che rischia di scomparire per gestioni scellerate, poco oculate e promesse non mantenute.

I dirigenti si sono rivolti all’Amministrazione comunale per tentare un salvataggio in extremis, sperando ancora di convincere qualche sponsor a contribuire per alimentare le casse piangenti della società. I giocatori che non ricevono rimborsi spese da tempo hanno dichiarato la serrata, messa in atto non presentandosi domenica mattina per giocare l’incontro contro il Sesto Campano che avrà partita vinta a tavolino. Un episodio inedito nel calcio termolese che ora vive lo spauracchio della radiazione se ciò dovesse ripetersi per altre due volte.

Il debito della società ammonta a 155mila euro, cifra che mette in seria difficoltà la compagine molisana accerchiata dai creditori che via via si sono aggiunti a causa degli obblighi mancati da parte del club. Sfruttando il turno di riposo, il Termoli avrà adesso tre settimane di tempo per poter cambiare un destino che sembra scritto. La città ha chiamato in causa il sindaco Angelo Sbrocca affinchè possa mettere insieme un pool di imprenditori in grado di salvare la barca e accompagnarla momentaneamente al termine del campionato d’Eccellenza. 

I giocatori hanno spiegato la loro posizione in un comunicato molto chiaro subito dopo la mancata presenza per la gara di domenica scorsa. “Non percepiamo stipendi da 60 giorni ……. oltre agli stipendi mancano i rimborsi benzina per chi viaggia. Quindi, oltre a non percepire soldi, chi viaggiava ci ha pure rimesso……. la domenica prima della gara non c’è il comune pranzo ma una fermata nella piazza di Casalnuovo a mangiare panini; martedi Brandolini fa la conferenza stampa e solo il sabato pomeriggio il capitano riceve una chiamata in cui si chiedeva di scendere in campo. Quindi la maggior parte dei giocatori non ha ricevuto nessuna chiamata da parte della società che per giocarsi l’ultima carta doveva almeno metterci di nuovo la faccia; per non parlare del mancato vestiario ufficiale per la domenica: crediamo che Termoli non meriti questo scempio……ci viene detto che loro prenderanno dei provvedimenti su di noi quando dovrebbe solo succedere il contrario. Ad oggi ci abbiamo solo rimesso, la società sarebbe composta solo di Carlo Brandolini e Alessandro Petriella: tutti questi sponsor che dovrebbero darci garanzie ancora non li conosciamo”.

Insomma veleni tra società e calciatori. La situazione appare drammatica, nonostante una notizia delle ultima ora parla di una cordata pronta a entrare in società per salvare il Termoli dalla bancarotta. Al momento è una voce non verificata e non è sufficiente ad alimentare vere speranze negli sportivi termolesi.