Nell’ultimo weekend una partita di Ligue 1 è stato teatro di fatti sconcertanti.

La rissa scoppiata in Lione-St Etienne

La rissa scoppiata in Lione-St Etienne

Una guerriglia più che un incontro di calcio. In campo e fuori, tra insulti, entrate killer, agguati al termine della partita e ricoveri in ospedale. Lione-St Etienne è finita 3-0 con la tripletta del gioiello di casa Lacazette, ma resterà nella storia per le tensioni che hanno portato ad uno spettacolo desolante.

Un clima negativo si era iniziato a percepire già nei giorni precedenti al match, con l’incursione notturna di tifosi del Lione nel centro di allenamento del St Etienne, imbrattato con slogan a dir poco offensivi. Al derby (le due città sono separate da poco meno di trenta chilometri), però, gli ultras della squadra ospite non erano presenti, contestando il numero di posti ridotti per motivi di sicurezza da 2600 a 600.

Durante la partita, comunque, di calcio se n’è visto ben poco: i gol di Lacazette sono stati gli unici lampi in mezzo a continui tackle assassini, uno dei quali ha portato al brutto infortunio dell’attaccante del St Etienne, Beric. Il croato, steso nel finale dal centrocampista Ferri del Lione, si è procurato la rottura del crociato che chiude già a novembre la sua stagione.

La rissa è sembrata nell’aria per tutta la durata dell’incontro ed al fischio finale è scoppiata davvero: protagonista principale il centrocampista Ferri del Lione. Il giocatore ha poi tentato di giustificarsi lamentando degli insulti provenienti dalla panchina di Verts, fatti smentiti prontamente da Galtier, allenatore del St Etienne: “Mai insultato Ferri né durante né dopo la gara e ho fatto il possibile per evitare ogni incidente”.

Parole che hanno scatenato anche la contro-replica del presidente del Lione, Aulas: “Galtier farebbe meglio a starsene zitto”. Ora sarà compito della commissione di disciplina decidere come valutare la querelle.

In ospedale, comunque, oltre a Beric c’è finito anche uno steward del Gerland che rischia di perdere due falangi per aver raccolto un petardo confuso con un fumogeno. Da segnalare, inoltre, l’aggressione all’auto di Georges Bereta (ex giocatore 69enne dei Verts) avvenuta nei minuti successivi alla partita. Bereta se l’è cavata con un grande spavento ed il lunotto posteriore della vettura in frantumi.

“Non mi era mai capitata una cosa simile e sporgerò denuncia. Ho vinto 12 dei 16 derby che ho giocato, ma poi si andava a bere un bicchiere con gli avversari. Allora, c’era rispetto”.

I tempi sono cambiati, caro Georges. Purtroppo.

Giuseppe Marzetti