Nelle giovanili del Milan era considerato una punta centrale di grandi prospettive, è finito in Eccellenza ed ha girato tutta Italia ma adesso è il leader del Piacenza.
Milanese doc, gigante offensivo di 193 centimetri, Adriano Marzeglia 15 anni fa era considerato un giocatore di grandi prospettive. Militava nelle giovanili del Milan e nel 2005 finì anche in panchina durante un match di serie A tra i rossoneri ed il Palermo. Poi però il suo carattere particolare gli fece perdere questa grandissima opportunità tanto che adesso a mente fredda dice di se: “Da queste parti si dice che sono un pirlone. Un ragazzo che ha lasciato tanto. Avevo una fortuna nei piedi, un contratto con il Milan e l’ho rovinato con niente. Solamente con la mia testa. Se devo definirmi, penso che ‘sprecone’ sia la definizione giusta”.
Il Milan lo scarica ed inizia per lui un vero e proprio giro d’Italia, fatto di continue liti ed addii. Inizialmente sembra trovare le sua dimensione in Lega Pro ma cambia 3 squadre in meno di 2 anni passando dal Lecco al Rovigo ed infine alla Carrarese. Finisce in D ma il Gallipoli lo acquista per fargli disputare il campionato di C1. L’anno dopo è a Messina ma si gioca malissimo questa carta, troppe follie e zero gol così finisce addirittura in Eccellenza con le maglie di Sambenedettese, Pontedecimo e Martina Franca. Il giro d’Italia continua, dal 2011 al 2014 ben 6 squadre differenti, tutte in D, dislocate in tutto lo stivale. Alla fine si riavvicina a casa, va al Seregno ed è la svolta a 28 anni, della sua burrascosa carriera. Una stagione e mezzo fatta di tante presenze e 21 gol in campionato.
E pensare che Rino Gattuso ai tempi del Milan aveva provato a fargli capire che si stava perdendo: “Ancora oggi ricordo con piacere le parole di Rino Gattuso. Un giorno mi presentai male al ritiro, con cinque chili in più. Lui si avvicina e mi ammonisce: guarda che la’ fuori è dura, alzarsi alle sei di mattina. Aveva ragione, per un motivo o per un altro nella mia vita non ho mai lavorato. Guardo i miei genitori che si alzano presto e quelle parole ancora le sento dentro di me”.
Ora però la testa a posto l’ha messa, purtroppo ha perso tanto tempo e pochi giorni fa Adriano Marzeglia ha compiuto 30 anni, stavolta lo ha fatto da trascinatore, perchè dalla scorsa estate ha sposato il progetto Piacenza con splendidi risultati. Ben 19 gol finora, leader indiscusso dell’attacco: “In estate mi ero prefissato di realizzare 15 reti, – racconta a sportpiacenza – sto facendo meglio e sono contento. Spero di rimanere qui a lungo“. Ed in effetti a Piacenza ha sorpreso tutti, arrivato in estate dopo una lite con il presidente del Seregno, era stato accolto con scetticismo ed invece ora tutti lo applaudono: “Ne vado molto orgoglioso. Così come vado orgoglioso della nostra Curva e dei ragazzi che gridano il mio nome. Per una piazza come Piacenza, che ha visto la serie A e ha conosciuto grandi attaccanti, è normale aspettarsi sempre il nome ad effetto. Una tifoseria così è giusto che sia esigente, a prescindere dalla categoria, ed era normale che ci fosse scetticismo. Alla prova del campo, però, il nome non conta. Lo scetticismo si cancella solamente con i risultati“. Il Piacenza ha raggiunto la promozione in Lega Pro e Marzeglia potrà tornare a giocare tra i professionisti dopo 7 anni.
Meglio ritrovarsi a 30 anni che non ritrovarsi per niente…Piacenza si coccola il suo grande bomber.
Ecco la scheda di Adriano Marzeglia con tutta la carriera: http://www.tuttocalciatori.net/Marzeglia_Adriano