Solo il 12% dei partecipanti al prestigioso Torneo di Viareggio hanno esordito dal 2007 ad oggi in Serie A. Roma ed Inter le società più concrete.

balotelliViareggio non significa per forza professionismo. Archiviata la 68^ edizione della Viareggio Cup è il momento di fare i conti su quanto di buono porta al nostro calcio una competizione del genere. Per quanto il blasone della competizione resti molto alto, secondo una ricerca condotta dal sito Calcio&Finanza è emerso che da 2007 sono ben pochi i giocatori passati dalla prestigiosa rassegna versiliese e poi finiti a giocare nei professionisti. Soltanto il 12,5% dei giocatori, ovvero 33, hanno giocato almeno un minuto in Serie A. Da otto stagioni a questa parte i risultati più concreti li hanno riportato Roma e Inter, vincitrici dello scudetto Primavera rispettivamente nel 2010/2011 e nel 2011/2012: Duncan, Florenzi, Antei e Benassi hanno portato le proprie squadre alla vittoria, divenendo poi giocatori della massima serie. Nel 2007 l’Inter schierava Balotelli, mentre il Genoa del 2009/2010 poteva vantare tra le proprie fila Perin ed El Shaarawy- Se invece ampliamo il raggio al professionismo ovviamente incontriamo numeri più consistente: 51 giocatori hanno militato in Serie B, mentre 71 in Lega Pro.

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(Clicca per ingrandire. Fonte Grafico: Calcio&Finanza)

Il confronto è presto fatto. Basterà confrontare i dati delle nostre squadre con quelli che il CIES, l’osservatorio del calcio, ha raccolto in merito ai club stranieri: nessuna squadra del nostro paese è nei primi venti posti in classifica. Dei 31 campionati europei, il Partizan Belgrado può vantare 78 giocatori del vivaio che militano nei professionisti, seguito da Ajax e Barcellona. Le prime due italiano sono Inter e Atalanta, con rispettivamente 20 e 18 giocatori lanciati nel professionismo.

fonte: www.mondoprimavera.com