Un altro ragazzo che pare un predestinato.
Qualità, personalità e serietà, caratteristiche fondamentali per chi vuole diventare un campione. Alessandro Plizzari è diventato professionista a 5 anni e mezzo. Scena 1, automobile: Alessandro sta andando a un provino con il Milan. Non ha ancora l’età per la scuola, così papà ci va piano, gli dice solo che a un amico di Milano serve un portiere. Ale si addormenta sul sedile, si sveglia e si allena così bene che due allenatori dopo 10 minuti salgono in tribuna per parlare con Plizzari senior: preso.
Scena 2, campetto nel Cremasco, due giorni dopo il provino: i due Plizzari sono in tribuna e un osservatore dell’Inter va a parlare con papà. Altra proposta di provino. Alessandro sente e dice: “Dai papà, io se non vado al Milan resto qui al Castelnuovo”. Niente blitz interista, via ai dieci anni in rossonero. Oggi è il portiere del Milan Primavera e della Nazionale Under 17.
Si comincia a parlare di lui perché la sua storia sembra una copia di quella di Donnarumma. A giugno Plizzari parava per i Giovanissimi nazionali, ad agosto sembrava il portiere degli Allievi Lega Pro, in inverno si è capito: doppio salto mortale ed esordio in Primavera a 16 anni, assieme a ragazzi di due o tre anni più grandi. All’esordio, brividi per papà Ezio:
“Sapeva che un attaccante del Perugia scivolava per intercettare il rinvio del portiere, così quando è arrivato lo ha dribblato – racconta Plizzari senior -. In tribuna c’era anche Mihajlovic, che paura ho avuto”. In stagione a volte ha giocato molto bene – chiedere al Cagliari – altre meno, ma mai male come quella volta in cui si è fatto passare un pallone tra le gambe. “Alessandro quando sbaglia ci resta male – dice papà -. Sta zitto per un po’ ma già nel viaggio in auto verso casa gli passa. È anche merito dei suoi allenatori, su tutti forse Giuseppe Valsecchi, che gli fece il primo provino, e Andrea Biffi”.
L’incontro con i ragazzi della sua età conferma: Plizzari non è timido ma introverso. Martedì ha partecipato all’incontro “Saranno famosi”, promosso a Crema dagli organizzatori del Trofeo Dossena, e si è seduto a due passi da Abbiati. “Ale sta sempre zitto, parla meno di me”, ha scherzato Christian, che non è tra i 300 più loquaci della Serie A.
“Plizzari è un talento del nostro settore giovanile che speriamo possa seguire le orme di chi lo ha preceduto, anche se Donnarumma forse è irripetibile“, aveva detto Filippo Galli, responsabile delle giovanili milaniste. Alessandro, se gli si chiede di Gigio, conferma: “Lui è troppo forte. Ha un fisico straordinario, Madre Natura lo ha baciato, abbiamo un anno di differenza ma un anno fa era più forte di quanto sono io oggi”.
Il mito però resta Buffon, lo stesso di quando aveva sei anni. Su YouTube c’è un video che raccoglie, non si sa come, fotografie del passato. In quegli 80 secondi Ale è un bambino con caschetto biondo che vola da un palo all’altro. Papà garantisce che lo faceva anche in casa: “Secondo noi però è diventato portiere perché non aveva voglia di correre”. Professionista sì, maratoneta no.
fonte: www.gazzetta.it