Eccessi, lusso e poi la ricerca della normalità.

Boateng con la maglia del Milan (foto dal web)

Boateng con la maglia del Milan (foto dal web)

L’ex centrocampista del Milan, Kevin Prince Boateng, ora al Las Palmas, ha parlato del suo passato ai microfoni del Daily Mail. Ecco le sue parole.

“Ero giovane, guadagnavo molto. Al Tottenham, poco più che diciottenne prendevo 5 milioni l’anno, cercavo di comprarmi la felicità, macchine, donne, il mondo. Presi una Lamborghini, la usai una settimana. Avevo molti amici, ma non erano veri, mi spingevano ad uscire invece che ad allenarmi. Un giorno mi sono svegliato è ho detto basta, non voglio essere una persona di questo tipo”.

 IL MILAN – “Poco dopo essere arrivato al Genoa, il mio agente mi parlò del Milan e accettai. Il primo giorno fu per me un sogno. Ero seduto vicino a Pirlo con l’armadietto che era stato di Beckham. Ibrahimovic? Non è arrogante, anzi. In campo è professionale e serio, fuori è divertentissimo. Lì i campioni erano tanti, ma io trovai il mio spazio. Dinamismo e cattiveria agonistica, il nuovo Gattuso”.

MANDELA E IL FUTURO – “L’incontro con Mandela è stato incredibile e indescrivibile. In futuro potrei fare l’agente, voglio aiutare i più giovani”.

Al The Guardian, Boateng è tornato invece sull’episodio di razzismo a Busto Arsizio: “Ripensandoci non avrei reagito così. Dovevo parlare con l’arbitro o far avvertire il pubblico dallo speaker dello stadio. Essermene andato non è la risposta. Ma in quel momento non potevo sopportare ancor di più le offese”.