Le richieste della Procura Federale sono pesantissime verso le due società.
Retrocessione all’ultimo posto e tre punti di penalizzazione da scontare nella prossima stagione. Questa è in sintesi la richiesta della Procura Federale nei confronti di Avellino e Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Money Gate”. Entrambe le società sono state accusate di responsabilità diretta nella combine della gara che le vedeva scontrarsi il 5 maggio 2013, per la quale sono stati deferiti Walter Taccone e Vincenzo De Vito, all’epoca dei fatti presidente e direttore sportivo dell’Avellino, nonché Giuseppe Cosentino e Armando Ortoli, allora presidente e direttore sportivo del Catanzaro, oltre ad Andrea Russotto “per avere tutti, in concorso tra loro e con altri soggetti allo stato non identificati, posto in essere atti diretti ad alterare il regolare svolgimento e il conseguente risultato finale della gara Catanzaro-Avellino (Lega Pro 2012-13)”.
Mano pesante per Taccone e Giuseppe Cosentino per i quali sono stati chiesti 5 anni di inibizione e 70.000 euro di ammenda ma anche per De Vito e Armando Ortoli (4 anni e 60.000 euro di ammenda) mentre per Russotto sono stati chiesti 3 anni e 50.000 euro di ammenda.
La sentenza di primo grado potrebbe arrivare da mercoledì a venerdì della prossima settimana mentre per il quasi scontato processo di appello, la sentenza dovrebbe arrivare entro il 21 gennaio.