slot machineTifosissimo dell’Inter, nonostante sia nato in Germania, a Pforzheim, da genitori italiani: la madre è pugliese, leccese per la precisione; il padre siciliano. Un giorno, spera di poter indossare proprio quella maglia nerazzurra. Stiamo parlando di Vincenzo Grifo, classe 93, alla sua seconda presenza in nazionale maggiore. Nonostante sia cresciuto in Germania, sia fisicamente che calcisticamente, Vincenzo non ha crisi d’identità. Come racconta a L’Ultimo Uomo, “a casa ho sempre parlato italiano che so perfettamente. Per questo mi sento, anzi, sono italiano. Ho il passaporto italiano, non quello tedesco”.

La carriera in terra teutonica

Classe 93, alla quarta stagione in Bundesliga, Vincenzo si è fatto notare definitivamente nella stagione 2015/16. Il bilancio è più che positivo: 14 gol, 15 assist e Friburgo trascinato in massima serie. E i paragoni con CR7 per via dei sui calci di punizione non tarda ad arrivare. Inizia un lungo pellegrinaggio: passa al Borussia Monchengladbach ma non va, torna all’Hoffenheim squadra in cui è cresciuto per poi indossare nuovamente la maglia del Friburgo.

Nuova vita in azzurro

Vincenzo ha indossato la maglia azzurra in Under 20 e Under 21. La chiamata della nazionale maggiore arriva a Novembre 2018, con Mancini. Il tecnico di Jesi lo fa esordire per la prima volta nell’amichevole del 20 Novembre contro gli USA.

Ieri, invece, Vincenzo parte titolare nella partita valida per le qualificazioni a Euro 2020 contro il Liechtenstein. Gioca a sinistra nel tridente offensivo con Belotti e Bernardeschi, a piede invertito così da poter rientrare verso il campo per sfruttare al meglio la capacità balistica del suo destro e la sua tecnica negli spazi stretti, in un Italia che fa del dialogo corto tra gli attaccanti il suo marchio di fabbrica.

La precisione nel colpire il pallone hanno reso Vincenzo uno specialista delle palle da fermo. Punizioni o angoli non fa differenza. Una soluzione in più anche per Mancini. Ieri, l’Italia raddoppia con il Gallo Belotti proprio su calcio d’angolo. A batterlo è stato proprio Vincenzo Grifo.

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