Le sconfitte di Lazio e Roma rispettivamente contro Celtic e Borussia M’Gladbach hanno compromesso il cammino europeo di entrambe? Facciamo un po’ di chiarezza in merito…

Celtic (photo by Ailura / CC BY-SA 3.0 AT)

È un giovedì sera europeo tutto da dimenticare quello appena trascorso per Lazio e Roma, sconfitte, entrambe nei minuti di recupero, rispettivamente dal Celtic e dal Borussia M’Gladbach. Tale beffardo e comune destino, compiutosi per altro esattamente al minuto 95 del secondo tempo, sembra essere stato scritto apposta dagli dèi del calcio che si sono divertiti a rendere il cammino in Europa League delle romane piuttosto complicato. Ovviamente è necessario fin da subito fare un distinguo; la Roma ha maggiori chance rispetto alla Lazio di accedere ai sedicesimi di finale del torneo ex Coppa Uefa. Come mai vi starete chiedendo? È presto detto: alla squadra giallorossa basterà infatti totalizzare almeno 4 punti nelle prossime due gare in trasferta contro il Başakşehir e in casa con il Wolfsberg, mentre la Lazio dovrà farne 6 contro il Cluj ed il Rennes (già eliminato), ribaltare lo scontro diretto perso 2-1 con la squadra romena e sperare che la stessa non faccia neanche un punto in due gare, rimanendo quindi a quota 9 in classifica. Difficile pensare che il Celtic, già qualificato, si impegni così tanto nei confronti del team di Dan Petrescu da non lasciare per strada qualche punticino all’ultima giornata. Insomma, per il team di Simone Inzaghi sembra davvero una missione impossibile.

 

Qui casa Lazio

Marco Parolo (photo by Станислав Ведмидь / CC BY-SA 3.0)

 

Se, come accennato, l’impresa in casa Roma appare possibile, le probabilità che ha la Lazio di poter approdare ai sedicesimi di finale di Europa League sono davvero minime. Non esistono risultati scontati in Europa, questo è verissimo, ma un passaggio del turno biancoceleste farebbe onestamente gridare al miracolo calcistico. La pesantissima sconfitta contro il Celtic di giovedì ha infatti rovinato tutto, facendo terra bruciata intorno ad un cammino europeo che era già partito maluccio con l’insuccesso in trasferta per 2 a 1 in Romania. La missione che attende la formazione di Inzaghi è dunque proibitiva, soprattutto perché deve dipendere totalmente dagli altri: vincere sempre infatti non basterebbe se il Cluj facesse almeno un punto contro i bianco-verdi di Glasgow. Ora le Aquile, psicologicamente a pezzi, sono davanti ad un bivio: dare l’anima per tentare il miracolo europeo, e quindi probabilmente pagare dazio a causa di un eccesso di furore agonistico durante i prossimi match di campionato, oppure concentrarsi esclusivamente sulla Serie A? Ricordiamo che oggi la Lazio si trova, meritatamente, nelle zone nobili della classifica della lega nostrana e sarebbe un peccato rallentare proprio adesso. Prima di giocare contro il Cluj ci sono importanti gare contro squadre “scorbutiche” come Lecce e Sassuolo e prima del Rennes l’Udinese ed una Vecchia Signora di nome Juventus. Che fare dunque? Al di là della decisione finale che società ed allenatore prenderanno di concerto, per prima cosa è necessario dimenticare ciò che è accaduto al novantacinquesimo del secondo tempo della partita contro il Celtic e ripartire con tanta voglia di “sbranare” l’avversario che verrà.

 

Qui casa Roma

L’arte di complicarsi la vita fa parte del DNA della Roma europea, inutile nascondersi dietro a un dito. Dopo la travolgente vittoria per 4 a 0 contro l’İstanbul Başakşehir e l’importante pareggio ottenuto fuori casa su un campo ostico come quello del Wolfsberg, la Lupa ha faticato contro il Borussia M’Gladbach, ottenendo un solo punto in due gare. La sconfitta di giovedì, grazie a un goal del figlio di Thuram (tale padre, tale figlio), ha sicuramente raffreddato gli animi romani, ma, come detto poc’anzi, 4 punti sono sufficienti per passare il turno. Se Paulo Fonseca riuscirà a intervenire sulla testa dei giocatori, ricaricandoli, il cammino dei giallorossi in Europa potrà proseguire. Il k.o. appena maturato fa certamente male, ma ci sono buone notizie: aver ritrovato giocatori della rosa come Santon e Pastore, a nostro avviso i migliori in campo contro i tedeschi insieme all’onnipresente faro di centrocampo Veretout, può assolutamente fare comodo per quanto concerne la volata finale nel gruppo J. Attenzione però alla prossima trasferta ad Istanbul che si prospetta estremamente insidiosa: guai a distrarsi anche solo per un attimo, tenendo conto che il tifo dei tifosi turchi risulterà talmente caldo che per la Roma sarà come giocare in 11 contro 12.