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  12/11/2006 - SERIE A: PALERMO-TORINO 3-0


Il Palermo si gode la vetta

Il Palermo aveva un obiettivo: vincere per vedere l'effetto che fa restare da soli al comando, in attesa del posticipo fra Parma e Inter. Operazione condotta a termine con successo dopo avere battuto 3-0 il Torino con una prestazione da primi della classe: soffrendo magari un po' nel primo tempo, ma poi uscendo alla distanza con una prestazione autoritaria e a tratti spettacolare. Arricchita dagli splendidi gol di Corini, Di Michele e Amauri.

Per realizzare l'impresa Francesco Guidolin si affida al suo gruppo affiatato con Amauri che svetta in attacco. Alberto Zaccheroni decide di far giocare sia Fiore che Rosina e per una ventina di minuti non permette ai rosanero di giocare come sanno.
I granata funzionano a meraviglia, soprattutto a centrocampo; cerniera che fa fltro e interrompe il gioco dei padroni di casa. In attacco, poi, Rosina e Stellone sono praticamente immarcabili e non è un caso se arriva proprio da Rosina la grande occasione, con un tiro deviato da Fontana e che va a sbattere sul palo.

Ma dura poco l'esibizione del Toro. Lo stesso Rosina e Fiore, da cui si attendono cenni di regia, si defilano e a giocare è solo il Palermo. Anche se in giornata poco illuminante, contratta e nervosa, la squadra di Guidolin fa la partita. Non mancano i guizzi che le hanno permesso di arrivare così in alto in calssifica. Le percussioni di Zaccardo, la velocità fulminante di Simplicio, Bresciano e la classe di Di Michele. E se Amauri è chiuso in una marcatura asfissiante che non gli concede spazi e ossigeno, ci pensa Corini, furioso per un rigore non concesso da Palanca (per questo ammonito), a battere Abbiati, con una girata in area da centravanti.

Non ci sono cambi all'inizio della ripresa e la trama non sembra discostarsi molto da quella della prima frazione, anche se il Palermo tende a gestire il vantaggio. Ma la differenza sulle forze in campo è evidente e i rosanero sfiorano il raddoppio a più riprese: con Amauri e Simplicio due volte, una delle quali con un tocco sporco salvato sulla linea da Comotto. Il Palermo protesta, perché secondo una valutazione dei rosanero la palla sarebbe entrata in porta. Corini, infortunato, lascia a Tedesco; nel Toro Balestri rileva Pancaro. Ma a incidere di più è la sostituzione nel Palermo, dove Tedesco regala più incisività. Anche se il gol è un'invenzione di Simplicio, che confeziona l'assist, e di Michele, che penetra in area e con una finta mette a sedere Abbiati. L'attaccante si esalta e ingaggia un duello con il portiere granata che gli dice di no in ameno tre occasioni. Ma il capolavoro lo compie al 34' in occasione del 3-0, quando si infortuna, ma trova la forza per servire Amauri che si invola in area e con tutta la sua classe batte Abbiati. Poi è accademia e spettacolo e per il Torino è notte fonda, anche se a Rosina resta in gol l'urlo strozzato del bolide respinto dalla traversa.

Gaetano De Stefano