Recoba-Empoli, un conto aperto
Dejan Stankovic stringe i denti; la contrattura al retto femorale punge, ma Roberto Mancini insiste: senza Vieira, Dacourt e Figo, in uno stadio insidioso come quello di Empoli, il suo recupero vale oro. Il centrocampista serbo oggi si è allenato con il gruppo, ma solo l'allenamento di rifinitura di domani sarà quello decisivo.
Nei sette precedenti in Toscana, infatti, i nerazzurri hanno avuto vita dura: 3 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte. Ma se chiedete lumi ad Alvaro Recoba vi regalerà un sorriso smagliante. Il Chino sul terreno del Castellani, quasi avesse un conto aperto, ha messo in archivio tre perle.
Tre eurogol alla sua maniera: di classe e di potenza. Traiettorie magiche e imprendibili. Il primo il 25 gennaio 1998, in un'Inter targata Gigi Simoni. Sotto di un gol dopo soli tre minuti di gioco (gol di Esposito), i nerazzurri pareggiano all'82' con il Chino, subentrato al 70' al posto di Moriero. Una rete pazzesca; da metà campo, che ammutolisce il portiere Roccati e i 19.720 spettatori del Castellani.
Il 6 novembre 2002 l'Inter vince a Empoli 4-3. La terza rete nerazzurra è di Recoba, una ciliegina sulla torta da 25 metri; stessa distanza del gol segnato il 26 maggio 2004, in cui l'Inter passa 3-2; vittoria che tra l'altro permette alla squadra, allora allenata da Alberto Zaccheroni, di conquistare il quarto posto e i preliminari di Champions League.
Senza alcune pedine fondamentali, il pupillo di Massimo Moratti potrebbe ancora una volta fare la differenza. Impiegato a singhiozzo a causa degli infortuni, martedì a Monaco di Baviera ha giocato solo gli ultimi minuti, ma in tempo per regalare a Grosso l'assist da cui è nato il gol del pareggio di Vieira. Per l'Empoli e i suoi tifosi un biglietto da visita terrificante.
g.des.
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