Vincono Juve, Bologna e Genoa
JUVENTUS-VERONA 1-0
Può sembrare un risultato striminzito ma la Juve ha dominato l'incontro avendo almeno sette palle gol clamorose e realizzandone solo una nella ripresa con Mauro German Camoranse, l'ex di turno. Nel pomeriggio in cui si rivede in campo Del Piero dopo l'infortunio muscolare tiene banco l'ottimo prestazione di Palladino, che colpisce anche un legno, e dell'uruguagio Marcelo Zalayeta pericoloso soprattutto di testa. Nel Verona magnifica prestazione del portiere Pegolo autore di parate miracolose (una stupenda su Del Piero) mentre l'attacco continua a dimostrare tutto le proprio lacune (oggi il Verona non ha mai centrato lo specchio della porta difesa da Buffon).
BOLOGNA-LECCE 3-1
Grande Bologna al "Dall'Ara" , i rossoblu piegano 3-1 il Lecce di Zeman sempre più in crisi. Mattatore del match il partenopeo Claudio Bellucci autore di una doppietta. La difesa pugliese sbanda paurosamente e Bellucci la infila al 35' minuto dopo una vibrante azione degli emiliani. Passano due minuti e Zauli raddoppia partendo dalla sinistra ed arrivando in porta dopo aver saltato 3 uomini. Nel finale di primo tempo è ancora Bellucci a mettere la palla alle spalle di Benussi con un morbido "lob". Inutile nella ripresa lo stupendo gol di Valdez per i leccesi, ora le cose per Zeman si mettono male.
TREVISO-GENOA 2-3
Fin dalle prime battute si vede da un lato un Treviso grintoso e volitivo, che crea pericoli a raffica, dilaga nel conto dei corner e chiude bene dietro; dall'altra un Genoa incapace di creare gioco, con in mano un'unica carta, quella delle invenzioni del solito Adailton.
I trevigiani, invece, hanno dalla loro l'inesauribile spinta di Quadrini (che va anche pericolosamente al tiro), la vivacità di Fava, la voglia del giovanissimo Poli, le incursioni di Vascak....
Così è solo questione di tempo per il gol, che arriva puntuale proprio con Vascak, e che viene poi legittimato dal palo di Poli e da un persistente martellamento offensivo. Dall'altra parte il Genoa può sì recriminare per un rigore negato e per un fuorigioco inesistente fischiato a Greco lanciato a rete, ma per il resto ha poche argomentazioni.
La ripresa sembra iniziare allo stesso modo, col Treviso subito vicinissimo al gol con Moro (miracolo di Barasso). E anche quando il Genoa, a sorpresa, trova il pari con De Rosa, gli uomini di Rossi non si scompongono: bastano pochi minuti per tornare in vantaggio con una punizione dal limite di Quadrini degna della categoria superiore. Peccato che subito dopo proprio il migliore dei trevigiani compia l'ingenuità che cambia la partita: prima esulta togliendosi la maglia (sotto c'è una dedica a un nonno probabilmente mancato), poi disturba una punizione rimediando la seconda ammonizione e il rosso. Guarda caso il Genoa trova il secondo pari subito dopo con Criscito, e da lì inizia a crederci e a premere. Il Treviso sembra poter reggere, ma poi arriva la Botta, nel senso che il giovane centrocampista trova la palla giusta dal limite per battere Avramov, complice una deviazione. Da lì gli inesperti trevigiani iniziano a innervososirsi, e tutto finisce tra una pioggia di cartellini rossi: tre per il Treviso, uno per il Genoa.
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