Vince il Pisa, ma quanta fatica
Che la partita contro la Pro Patria non sarebbe stata una passeggiata, il Pisa lo sapeva. E così è stato. La gara si presenta da subito con i connotati di un incontro giocato sul filo dei nervi. A ciò contribuisce anche Ferrigno, che sin dalle prime battute inizia un duello a distanza con Artico e con l’arbitro. Entrambi i giocatori rimedieranno il cartellino giallo di lì a poco.
La gara inizia con i “Bustocchi” che giocano palla a centrocampo, propensi al mantenimento della sfera. Ma il possesso palla dura poco, in quanto il Pisa esce alla distanza senza però impensierire la difesa avversaria. La manovra dei nerazzurri è buona fino ai sedici metri, poi la squadra di Braglia denota i limiti che hanno caratterizzato dall'inizio della stagione il reparto avanzato. Si sente l’assenza di Baggio, ma anche quella di un bomber di razza pronto a capitalizzare quanto di buono la squadra costruisce.
Non succede nulla o quasi sino al 30’ quando Palumbo recupera palla nell’area avversaria e mette al centro un cross che viene intercettato nettamente con la mano da un difensore della Pro Patria. Vedono tutti, tranne l'arbitro e il suo assistente che optano per il corner. Gli animi si surriscaldano e, due minuti dopo, è il tecnico toscano Braglia a farne le spese. A seguito di eccessive proteste viene infatti allontanato dal direttore di gara.
Al 39’ la Pro Patria tenta il “suicidio”. Su un cross innocuo e nel tentativo di liberare in calcio d’angolo, la difesa “Bustocca” centra la propria traversa facendo gridare al gol i molti tifosi accorsi all’Arena Garibaldi. Si arriva alla fine del primo tempo con la Pro Patria che tenta di alleggerire la pressione dei toscani puntando su una serie di lanci lunghi per la testa di Temelin. Proprio in chiusura una punizione dal limite mette in apprensione Puggioni che respinge a fatica.
La ripresa si apre con una Pro Patria più intraprendente, che si affaccia verso la porta nerazzurra. Attorno al 15' uscita errata di Puggioni che lascia la porta sguarnita, ma Artico non centra il bersaglio. Al 22' grande azione di Ferrigno che stoppa di petto in area e tenta di beffare il portiere ospite con un pallonetto. Sulla respinta dell’estremo difensore la palla torna a Ferrigno che, in semi rovesciata, centra l’incrocio dei pali.
Ma il gol per il Pisa arriva al 28' con Ciotola, subentrato nella ripresa. Il giocatore parte sul filo del fuorigioco, si presenta davanti al portiere ospite e lo batte alla sua destra. La partita si mantiene sempre spigolosa con frequenti scontri al centro del campo che spezzettano il gioco. La Pro Patria non ha più le forze per reagire e nemmeno l’ingresso di Ambrosetti porterà vantaggi. Anzi, al 40' i tigrotti rischiano di subire la seconda segnatura. Calcio di punizione dal limite per il Pisa calciato da Bolzan e traversa piena. Dopo cinque minuti di recupero il direttore di gara fischia la fine delle ostilità.
La Pro Patria torna a Busto Arstizio con un'altra sconfitta e con l'esonero del proprio tecnico in dirittura d'arrivo. Il Pisa vince ma non convince. La squadra di Braglia fatica troppo a trovare il gol e spreca troppo per la mole di gioco che sviluppa.
Con questa vittoria i nerazzurri si portano a quota 24, a una sola lunghezza in classifica dalla Lucchese, e restano agganciati alle zone alte. La Pro Patria resta a quota 14 e d'ora in avanti dovrà guardarsi seriamente le spalle.
Stefano Cordeschi – www.calciopress.net
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