Doni parla del suo momento magico
Cristiano Doni da domenica scorsa e` il miglior goleador in campionato nella storia dell`Atalanta. Per il centrocampista, il sesto gol stagionale (in dieci gare), segnato in rovesciata nel match vinto per 3-2 con il Messina, rappresenta la rete numero 61 in nerazzurro (39 in Serie A e 22 in B), cifra che lo porta a eguagliare il record di Saverio Cominelli (18 in A e 43 in B negli anni ‘40). Doni, che aveva disputato le sue migliori stagioni in A a Bergamo nel 2001-02 (30 gare e 16 gol) e nel 2002-03 (26 presenze e 10 reti), era passato poi attraverso le poco felici esperienze (anche a causa degli infortuni) alla Sampdoria e al Real Maiorca (in Spagna, solo tre gare e nessun gol nel 2005-06). Quest’anno il giocatore (classe 1973) e` tornato a Bergamo ed e` riuscito a riproporsi su alti livelli. Datasport lo ha intervistato, per parlare di questo momento felice, suo e della squadra orobica.
Cosa si prova ad essere il miglior cannoniere di tutti i tempi dell’Atalanta?
“Onestamente e` una definizione che ritengo piu` grande di me. Non nego di avere un fortissimo legame affettivo con questa citta` e questa maglia. Ho fatto di tutto per tornare a Bergamo e quindi aver realizzato un record importante proprio con i colori nerazzurri mi riempie di gioia”
Ti saresti mai aspettato, a livello personale, un ritorno cosi` alla grande nel calcio italiano?
“Se ho deciso di tornare a Bergamo significa che ero convinto di poter ancora dare un contributo importante a questa squadra. Non possedendo una sfera di cristallo non potevo avere certezze, ma ero ottimista”.
Dove potete arrivare in questa stagione?
“L`obiettivo, sin dall`inizio del campionato, e` la salvezza. Oltre a questo non voglio pensare. Dobbiamo rimanere con i piedi per terra e puntare ad una salvezza tranquilla. Se dovessimo ottenere qualcosa in piu`, ben venga”.
Il gesto di esultanza che fai quando segni (la mano sotto il mento) ha qualche significato particolare?
“E` un gesto nato molti anni fa con un gruppo di amici. Tra l’altro puo` assumere diversi significati a seconda del contesto, ma originariamente stava ad indicare: ‘Su bene’”.
Arbitri: avete avuto qualche decisione sfavorevole (Parma, Chievo, Roma). Come valuti, in generale, il livello degli arbitraggi di quest’anno?
“Preferisco non esprimere giudizi sugli arbitri. Ho gia` avuto modo di dire cio` che pensavo a seguito di arbitraggi che hanno alterato il risultato delle gare. So comunque che il loro compito e` molto complesso. La speranza e` che con la maggior esperienza acquisiscano anche maggior sicurezza”.
Nazionale: ci fai ancora un pensierino? Cosa non funziono` ai Mondiali del 2002, ai quali tu partecipasti, rispetto a quest’anno? Il ct? Il gruppo? La fortuna? Gli arbitraggi?
“Ancora oggi penso al colore azzurro, ma lo associo sempre a quello nero. I mondiali sono stati un’esperienza fantastica, ma a volte sono gli episodi a decidere il risultato delle partite”.
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