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  17/12/2006 - IL MONZA CROLLA



Battuta dalla Massese 0-3

Terza sconfitta consecutiva per il Monza: stavolta a beneficiare dei “regali biancorossi” è stata la Massese che, con pieno merito, si è imposta per 5-2. La squadra brianzola è sempre più la brutta copia di quella che si ammirava ad inizio stagione, quella da applausi e standing ovation. Il nocciolo del problema non può e non deve essere ricondotto solamente alla mancanza di uomini-chiave quali il capitano Zaffaroni e lo squalificato Fabiano. E’ vero che la coppia centrale odierna formata da Campi e Tamai ne ha combinate di tutti i colori, ma è altrettanto palese come l’involuzione di gioco (sveglia centrocampisti) abbia portato a disfatte non pronosticabili alla vigilia.

In un “Brianteo” deserto più del solito è subito la Massese a colpire: al 3’ primo affondo e vantaggio bianconero. Una discesa dalla destra pone Clemente, solo soletto in area di rigore, nella condizione di spizzicare la palla di testa e di insaccare alle spalle di un Concetti, incolpevole nella circostanza. Ti aspetti la reazione del Monza e, invece, è la squadra toscana a raddoppiare: all’ 8' un’uscita avventata del portiere biancorosso è un vero regalo per Musetti che, con un abile pallonetto, scavalca Concetti.

Ancora palla al centro e dopo meno di tre minuti altro gol: mischia in area di rigore biancorossa risolta da Fiascone per un 3-0 che chiude virtualmente la partita. Mai, per i giovani ricordi che ho, mi ricordo di un Monza così brutto, inguardabile e irritante nell’atteggiamento assunto dai suoi giocatori. Vada per l’incapacità di non creare gioco, ma l’impegno non dimostrato in campo è una mancanza di rispetto verso il pubblico. Al 16’ Beretta prova a suonare la carica, ma è soltanto una flebile reazione sulla quale Gazzoli non ha alcuna difficoltà.
Anzi è il Monza che rischia di capitolare ancora: al 24’ è bravo Concetti a rispondere ad un diagonale di Sala. Partita a ritmi blandi con la Massese che si concede addirittura il lusso di sbagliare un calcio di rigore: al 44’ Campi provoca il penalty che Sala, pur spiazzando l’estremo difensore brianzolo, calcia a lato. Si chiude così un maledetto primo tempo che ha messo a nudo le evidenti lacune brianzole ed esaltato le doti atletiche e tattiche dei bianconeri toscani.

E’ un Monza dal piglio decisamente diverso quello che torna in campo per disputare la seconda frazione di gioco: ci vuole però il poker bianconero firmato da Sala ( dove erano Campi e Tamai?) per fare uscire i monzesi dal letargo.

All’8 si assiste ad un eurogol del centravanti Beretta che, al volo, indovina l’angolo dove non può arrivare il pur bravo Gazzoli. All’11 Espinal ( ennesima prestazione deludente), assistito da Beretta (il migliore dei suoi), calcia debolmente tra le braccia del portiere bianconero. Al quarto d’ora una mischia in area toscana viene risolta da Egbedi che deposita la palla il fondo al sacco. 2-4 .partita riaperta. Il primo a crederci nella rimonta è Beretta che incita il pubblico biancorosso a sostenere la squadra. Due minuti dopo Matteo viene fermato in fuorigioco, molto dubbio a dire il vero, mentre si apprestava a trovarsi a tu per tu con Gazzoli.

Il grido “Monza, Monza” dagli spalti si fa sempre più alto, ma da qui in poi non ci saranno particolari apprensioni per la Massese. Al 36’ scoppia una rissa che vede puniti con due cartellini rossi (uno per parte) Egbedi e il provocatorio difensore toscano Bonatti: nessuno sa, a parte i diretti interessati, cosa si siano detti i due…Tante le ipotesi data la carnagione del nigeriano biancorosso e l’ignoranza che serpeggia nel mondo, ma nessuna certezza,anzi una: la mania di protagonismo del direttore di gara Forconi.

10 contro 10: così le squadre affrontano l’ultimo quarto d’ora dell’iincontro. Al 43’ (dopo uno stop di 5 minuti per il parapiglia accorso in precedenza) è ancora la Massese a rendersi protagonista con il gol di Cangi. Dopo 7 minuti di recupero si chiude l’incontro con i toscani vittoriosi e con un Monza che, senza appigliarsi più di tanto alle errate decisioni arbitrali (ininfluenti comunque ai fini del risultato finale), deve recitare un sacrosanto “mea culpa” e interrogarsi sul perché stiano accadendo determinate situazioni che hanno portato i monzesi ad una crisi profonda, ad una squadra priva d’identità.

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