Curva vuota: lo hanno deciso i gruppi del tifo organizzato dell'Inter che venerdì non seguiranno il derby di Milano all'interno del Meazza, ma resteranno fuori. Come ha spiegato Franco Caravita, capo storico degli ultras nerazzurri, il motivo è duplice: contestare la squadra dopo l'eliminazione dalla Champions League ed evitare eventuali atti di teppismo da parte di infiltrati.
Il "manifesto" dello sciopero sta nelle parole di Franco Caravita: "C'entra anche l'aggressione di Malpensa, ma non solo. Non vogliamo che cani sciolti, cioè persone estranee ed esasperate abbiano la possibilità di agire liberamente e far ricadere poi le colpe sulla curva. Ma - aggiunge Caravita - è chiaro che, dopo la disfatta di Villareal, vogliamo mostrare il nostro malcontento. Siamo stanchi delle vittorie inutili come Ascoli, come il passaggio del turno in coppa Italia. Desidereremmo vittorie vere, importanti. I tifosi si sentono presi in giro, non c'è rispetto, per questo abbiamo deciso di disertare".
Lo sciopero della Nord non è una novità assoluta: nel 2004, contro il Chievo, la curva restò vuota per 10 minuti, salvo poi riempirsi di ultrà infuriati e vocianti. Contro la squadra, naturalmente, ma con un'eccezione: quell'Adriano che invece oggi è il primo imputato per i recenti insuccessi nerazzurri.
Nel derby d'andata invece fu una festa, prima, durante e dopo. Stadio pieno e una coreografia gigantesca con un enorme pagliaccio tra i pali per ricordare il portiere del Liverpool Jerzy Dudek nel primo anello e la successione del risultato della finale di Champions League persa dal Milan (3-1, 3-2, 3-3) nel secondo. Poi il gol decisivo di Adriano nei minuti di recupero per la gioia di tutti i tifosi nerazzurri. Era l'11 dicembre e l'Inter era ancora in corsa su tutti i fronti. Venerdì prossimo, forse Adriano segnerà ancora, ma riceverà ben pochi applausi perchè la maggior parte dei tifosi nerazzurri non ci sarà.
Parte dei tifosi della curva Nord restituirà domani i biglietti, anche se l'intenzione è quella di recarsi comunque allo stadio. "Noi ci saremo - spiega Fausto Sala, coordinatore degli 802 Inter club sparsi in tutta Italia - anche se è ovvio che saremo di meno a causa dell'anticipo della partita alle 18. E ci saremo sempre con lo stesso atteggiamento: sostenere la squadra. Se si vince il derby sorpassiamo il Milan in classifica. È una magra consolazione, lo so, ma mai come quest'anno è importante arrivare secondi per programmare al meglio la prossima stagione per un pronto riscatto. E il nostro messaggio a Moratti è fin troppo chiaro: restare dov'è, sempre con la stessa passione".
da www.gazzetta.it
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