Quattro. No, cinque. Il quattro è rimasto in gola al 95' di Cagliari-Juventus, quando sembrava fatta. Invece Fabio Cannavaro ha trovato elevazione e angolo giusti, acciuffando un pareggio ormai insperato. Cinque meglio che 4, dirà Fabio Capello. Carlo Ancelotti, probabilmente opterà per il profilo basso. Soprattutto, e questo è innegabile, il tecnico del Milan starà pensando a quell'assurda sconfitta di Lecce contro il fanalino di coda. Avessero vinto, oggi i rossoneri avrebbero solo due lunghezze dai campioni in carica. Ma c'era il Lione alle porte. Oggi il Barcellona. Domani, chissà.
Ricordate Perugia? Ma a quattro giornate dalla fine del campionato, a cinque punti dalla Juventus, incappata nel quarto pareggio consecutivo, con 12 punti in palio Ancelotti non può tirarsi indietro. Di rimonte clamorose la storia del calcio è piena. Negli ultimi sette anni è accaduto tre volte. Come nel 1998/99 quando il Miilan ha recuperato 7 punti dalla Lazio, oppure nella stagione 2001/2002, quando l'Inter affondò clamorosamente all'Olimpico contro la Lazio (4-2 il risultato finale), gettando al vento lo scudetto, concludendo addirittura al terzo posto e nel groviglio dei preliminari di Champions. In quell'occasione, a quattro giornate dalla fine, i nerazzurri avevano tre lunghezze sulla Juve. Ma la rimonta che affascina di più è senza dubbio quella del torneo 1999/2000. Campionato ancora a 18 squadre, ma il senso non cambia, perché a 360 minuti dalla fine i bianconeri avevano 5 lunghezze di vantaggio sulla Lazio, artefice della clamorosa rimonta, culminata nel diluvio di Perugia.
Rivincita? Carlo Ancelotti può sognare e, verosimilmente, può togliersi molti sassolini della scarpa. Guarda caso, alla guida di quella Juve c'era proprio lui. Da rivivere. Trentesimo turno: Inter-Juve 1-2; Fiorentina-Lazio 3-3; classifica, Juve 65, Lazio 60. Turno numero 31: Juve-Fiorentina 1-0, Piacenza-Lazio 0-2; Juve a 68, Lazio a 63. Trentaduesimo turno, la svolta: Verona-Juventus 2-0, Lazio-Venezia 3-2; Juve 68, Lazio 66. Turno 33: Juve-Parma 1-0 (con gol di Cannavaro in giallolblù, annullato), Bologna-Lazio 2-3; Juve 71, Lazio 69. Infine l'incubo del Curi contro i grifoni di Carletto Mazzone, arbitro Pierluigi Collina: Perugia-Juve 1-0, Lazio-Reggina 3-0; Lazio 72 punti, Juve 71. Lazio campione d'Italia.
A pari punti scudetto al Milan. Ma c'è un aspetto da non sottovalutare: se Juve e Milan dovessero finire a pari punti, lo scudetto andrebbe ai rossoneri che, negli scontri diretti, hanno raccolto 4 punti su 6. Come non crederci, allora? Il calendario della Juve prevede la Lazio in casa, il Siena in trasferta, il Palermo al Delle Alpi e la Reggina al Granillo. Per il Milan traferta a Messina. Livorno in casa, Parma al Tardini e Roma a San Siro. Resta da capire quanta testa abbia il Milan nel campionato. Il pericolo è che possa rilassarsi, dopo avere messi in cassaforte il secondo posto. Una cosa è certa: prevedere una reazione di forza della Juve è all'ordine del giorno. Conoscendo Fabio Capello, Del Piero e compagni venderanno cara la pelle.
Gaetano De Stefano (fonte www.gazzetta.it)
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