Lucarelli:"Tutti uguali o ci fermiano noi"
"Rispettiamo le decisioni del governo, ma noi calciatori chiediamo che non ci siano discriminazioni tra stadi aperti e chiusi: altrimenti, potremmo anche fermarci noi per riflettere ancora una domenica". Lo ha detto Cristiano Lucarelli, spiegando il senso dell'iniziativa dei giocatori italiani e dell'Assocalciatori.
Il comunicato dell'Associazione Calciatori - I calciatori sono "assolutamente" d'accordo con le nuove norme antiviolenza varate dal Governo ma chiedono che siano "garantiti i diritti acquisiti degli abbonati". Questa la posizione dei calciatori sul nuovo giro di vite deciso dal governo e sulla prospettiva di giocare a porte chiuse. L'Aic - in un comunicato - auspica "ulteriori disposizioni che assicurino parità di trattamento per le società e le squadre e quindi per la regolarità dei campionati". L'Aic esclude invece l'ipotesi di scioperi come forma di protesta contro le partite a porte chiuse: "Posso escluderlo - ha detto Grazioli -. Questa proposta non è partita da noi".
Alfredo Cazzola, presidente Bologna - "L'obiettivo non è fermare i campionato". Lo ha detto Alfredo Cazzola, presidente del Bologna, all'arrivo a Fiumicino per l'assemblea informale della Lega di A e B che deve decidere cosa fare dopo le indicazioni dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive.
Ruggeri, presidente Atalanta - Il presidente dell'Atalanta, Ivan Ruggeri, ha parlato di una possibile terza via fra l'ipotesi di giocare domenica e quella della serrata da parte dei club: "Siamo arrivati a un punto dove possiamo solo giocare o non giocare? Non è così, c'è una possibile terza via". Ruggeri non ha voluto chiarire di cosa si tratti, ma ha solo aggiunto che "ne discuteremo". L'ipotesi che circola è che la Lega possa chiedere, nel caso di squadre come l'Atalanta, di far entrare i soli abbonati. "L'Atalanta si ritrova a porte chiuse. Se siamo compatti? Ne discuteremo in democrazia tra le 42 società- ha proseguito il presidente dell'Atalanta- perchè questa è una situazione un po' anomala. Con 10.000 posti scatta il blocco, ma c'è chi, con 9.999, si ritrova con lo stadio a porte aperte. Ora vedremo".
Cairo, presidente del Torino - "Gli stadi a porte chiuse? Magari Sky e le altre tv in questo modo possono aumentare gli abbonati e per loro potrebbero essere un vantaggio". Così il presidente del Torino, Urbano Cairo, prima di entrare al consiglio straordinario della Lega. "La mia - ha aggiunto - è solo una battuta anche se in realtà potrebbe accadere veramente. Comunque siamo qui per cercare di risolvere la situazione e, soprattutto, per uniformarci verso l'alto e non verso il basso". Il patron del Torino si riferisce alla possibilità che molti presidenti possono chiedere di giocare tutti a porte chiuse. "Credo che questa sia una cosa ingiusta e non possibile. Non si gioca più in notturna? Meglio, anche perchè noi perdiamo sempre di notte...".
Gennaro Gattuso, Milan - "In questo momento penso che la 'linea dura' vada bene, però già per tutto febbraio non ci saranno partite in notturna e le società vengono penalizzate. Dopotutto sono loro a pagare gli stipendi, non si può tirare troppo la corda. E poi è giusto che gli abbonati possano entrare allo stadio, se tre squadre giocano con i tifosi e le altre no sarebbe un campionato falsato. Almeno gli abbonati dovrebbero entrare, ieri con l'AIC abbiamo parlato tanto, e penso che dal comunicato che è stato diffuso oggi si capisca che noi calciatori vogliamo i tifosi. Il campionato deve proseguire regolarmente, non possiamo stare fino alla fine della stagione senza tifosi. I tifosi sono importanti, non si può stare senza. Altrimenti è meglio chiudere tutto. Come può stare una società di calcio senza tifosi? Fanno parte del calcio, bisogna fare leggi giuste ma ci vuole rispetto per il campionato e per gli abbonati. Come possono non entrare? Io sono un calciatore, non ho tutte le risposte. In generale concordo con la linea emersa in questi giorni, ma c'è da rivedere qualcosa, perchè bisogna rispettare anche le società.
Alberto Gilardino, Milan - "Ho trovato giusta la sospensione di una domenica, concordo con le decisioni che sono state prese finora, ma spero davvero che si possa risolvere il problema degli stadi. La maggior parte della gente che viene allo stadio non commette nessun reato, e non è giusto che non possa tornare a vedere una partita".
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