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  11/02/2007 - SERIE A: CHIEVO-INTER 0-2, MILAN-LIVORNO 2-1


Inter inarrestabile, Milan a fatica

CHIEVO-INTER 0-2
Già al Bentegodi non c'è il pubblico, se poi ci si mette anche Adriano, che va a segno dopo 40 secondi, la partita assume definitivamente i contorni surreali di un match test finito non si sa come in uno stadio di serie A. Non per togliere valore alla prestazione gagliarda delle due formazioni, col Chievo proiettato in avanti alla ricerca del gol e un'Inter attenta e abile nel chiudere, ma fa davvero strano vedere spalti vuoti e pensare a una partita di calcio da serie A. La cui unica colonna sonora è fatta dalle parole, i consigli e gli incitamenti che si lanciano i calciatori fra loro, proprio come in allenamento. O gli echi dei canti intonati dai tifosi nerazzurri che si sono dati appuntamento al di fuori delle mura del Bentegodi. Nei paraggi anche molti tifosi del Chievo, in una situazione di grande responsabilità e civiltà che finisce in... pandorata. La gara nel frattempo si chiude sul 2-0 per l'Inter.
Con Ibrahimovic lasciato a casa dal dottore, l'Inter (con la scritta Pirelli vergata in cinese sulle maglie) si presenta a Verona con Crespo e Adriano in attacco, e Maxwell e Cordoba in difesa. Nel Chievo alla fine Brighi è in campo, con Kosowski e Cozzolino in panchina e Cesar Prates in tribuna. Davanti Obinna è preferito a Pellissier al fianco di Bogdani. Poi, come detto, ci pensa Adriano ad aprire-chiudere la gara nel giro di 40 secondi, e c'è poco altro da segnalare, se non il buon allenamento condotto dall'Inter, che ha lavorato parecchio sulla fase difensiva faticando invece nelle ripartenze e la grande intensità del Chievo, che nel primo tempo ha spinto molto ma mai è riuscito a tradurre in pericolosità il grande sforzo offensivo prodotto. Con anzi Sicignano provvidenziale nel chiudere su un destro al volo di Crespo.
La ripresa si apre con un Chievo ancora proteso a testa bassa verso Julio Cesar, ma all'Inter basta una ripartenza riuscita per siglare lo 0-2: Crespo vince un rimpallo e con un destro da appena fuori area infila Sicignano, tradito da un rimbalzo. E' il minuto 6. Al 9' entra anche Kosowski, al 17' Pellissier sostituisce Obinna, ma la gara è ormai segnata. Il Chievo può comunque consolarsi per una prestazione buona (tranne che nel risultato), l'Inter si crogiola, ma non troppo, nella conta dei suoi record: oggi ha centrato quello delle 15 vittorie di fila (l'ottava consecutiva in trasferta), eguagliando la serie del Real di Puskas nel 1960-61 e del Bayern Monaco nel 2004-05 e 2005-06. Come dire che né la sosta né gli stadi vuoti possono fermare l'Invincibile Armata nerazzurra.

Livia Taglioli

MILAN-LIVORNO 2-1
Salvato l'onore con il montaggio record dei tornelli, Milano riabbraccia Ronaldo. Il Fenomeno gioca l'ultima mezz'ora, regalando qualche giocata, ma mostrando di avere sempre i suoi numeri. Esordio che coincide con la vittoria del Milan sul Livorno per 2-1. Sudata e conquistata contro un irriducibile Livorno, interprete di una partita superlativa. Caparbio, pareggia subito con Lucarelli il gol di Gattuso e fa dannare il Diavolo che trova il varco decisivo solo con una prodezza di Jankulovski.
CHAPEAU LIVORNO - Senza tifosi, gli amaranto che propongono per la prima volta Fiore e Cesar, non impiega molto a far prevalere la sua organizzazione di gioco sul Milan. I rossoneri si schierano in campo per la prima volta con Storari fra i pali, proponendo la coppia d'attacco Oliveira-Gilardino. Ma è ovvio che i riflettori siano tutti puntati su Ronaldo, accomodato in panchina, in attesa di un cenno di Ancelotti. Il primo tempo, in uno scenario surreale ed esclusivamente rossonero, fa pendere la bilancia dalla parte dei toscani. Gol di Gattuso a parte, sono proprio loro a dare l'impressione di essere più in partita del Milan. Sorprendono le veloci geometri, le sovrapposizioni sulle fasce, il pressing in ogni zona del campo, l'intesa tra Fiore e Lucarelli.
Il Milan risponde con il possesso palla, ma è troppo discontinuo per impensierire a fondo gli amaranto. Oddo fa capire di essere la pedina che mancava al Milan; sulla fascia è spesso imperioso, ma il cross non è ancora da limare. Gila si muove bene e dimostra di avere buona intesa con Oliveira, la vera sorpresa della prima frazione di gioco milanista. Suo l'assist per Gattuso che infila Amelia con un tocco imparabile; sue le migliori giocate in un Milan macchinoso e prevedibile, orfano di Kakà, sperduto e irrimediabilmente marcato. Il Livorno ha il pregio di lottare famelico su tutte le palle. Fiore è l'ispiratore, Filippini e Passoni operai specializzati che tengono sotto pressione la difesa del Milan, perennemente impacciata. Non è un caso che sia proprio Storari a salvare la baracca respingendo alla grande due volte su Fiore e una su Lucarelli. Crolla subito, colpevole l'atteggiamento della difesa rossonera, dopo il gol di Gattuso, respingendo un tiro di Passoni, ma sui piedi di Lucarelli che non perdona.
EFFETTO RONALDO - La ripresa è la fotocopia del primo tempo. Milan robante, ma alle parole il Livorno continua a rispondere con i fatti: difesa perfetta, contropiede e occasioni puntuali. Come quella capitata a Cesar che scheggia la traversa. Con Ronaldo che si scalda a bordo campo, i rossoneri aumentano il ritmo, alzano il baricentro, ma senza sfondare, dovendo fare i conti con la difesa impeccabile schierata davanti ad Amelia. Ancelotti cerca di dare la scossa sbattendo in prima pagina la notizia del giorno: l'esordio di Ronaldo. Accade al 18', quando prende il posto di Oliveira. Il fenomeno inaugura la sua avventura con uno scambio stretto con Gilardino, poi tentando il tiro nello stretto. Ingresso che fa comunque bene, perché coincide con lo splendido 2-1 di Jankulovski. Balleri rileva Cesar e Fiore sfiora il 2-2 di testa. Con Brocchi e Ambrosini (fuori Seedorf e Gilardino), Ancelotti si copre di più, affidandosi al solo Ronaldo in attacco. Fiducia ripagata con un bolide da fuori area che Amelia respinge con i pugni. Impensabile che Arrigoni accetti la sconfitta. Getta nella mischia Paulinho per Pasquale perché vuole pareggiare, ed è francamente imbarazzante assistere all'assedio livornese, con la girata maldestra da due metri di Passoni che si perde oltre la traversa. A far sorridere Ancelotti, oltre alla vittoria, è il piatto destro di Ronaldo che sfiora il palo. Come dire che il brasiliano c’è ancora. Che il bello deve ancora arrivare.

Gaetano De Stefano

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