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  18/02/2007 - SERIE A: TONI GOL, LA FIORENTINA BATTE IL CATANIA


Pandev gol, la Lazio c'è. Pari deludente del Palermo.

LAZIO-TORINO 2-0
La Lazio domina il primo tempo. Soprattutto la prima mezzora, quando in campo sembra esserci una sola squadra: quella di Rossi. Che tiene il ritmo alto, sfonda sulla sua corsia di sinistra con il binario Zauri-Mauri e punge in avanti grazie a un Pandev ispirato ed al moto perpetuo di Rocchi. Il Toro è costretto sulla difensiva. Belleri lo grazia, al volo sottomisura, sparando alto un destro al volo. Pandev invece è spietato: conclude con un tocco mancino morbido un contropiede rifinito da Mutarelli: 1-0. Sesto gol in campionato di Pandev. Poi è il gemello d'attacco Rocchi a sfiorare il gol, con un colpo di testa appena fuori sul cross di Belleri, lanciato da Jimenez sulla destra. La squadra di Zaccheroni, pur in svantaggio, non riesce a tirarsi su, e si limita a sporadiche azioni di contropiede. De Ascentis ci prova dalla distanza: Ballotta, 42 anni, 10 mesi e 15 giorni, recordman di longevità per la serie A, non si lascia sorprendere. Il primo tempo si chiude sull'1-0: per la Lazio l'unico rammarico è di non aver chiuso la partita. Torino da "Chi l'ha visto".
Il Toro rientra in campo più vivo. Non gioca in maniera scintillante, ma almeno spinge un po', più convinto, anche se comunque poco convincente. Rosina, il più tonico dei suoi, prova un sinistro a rientrare dalla destra, palla di poco a lato sul secondo palo. Ma è sempre la Lazio a farsi più pericolosa: Abbiati è attento su una conclusione di Jimenez sugli sviluppi di un angolo. Il gol arriva comunque, e porta ancora la firma di Pandev: il macedone stavolta segna di destro, su suggerimento di Mauri. Ora la Lazio gestisce il doppio vantaggio. Rossi si copre inserendo Firmani per Jimenez, Zaccheroni inserisce prima Stellone e poi Abbruscato. Troppo tardi. Rocchi sfiora la terza rete: il suo destro in diagonale sul passaggio in profondità di Mauri finisce appena fuori. Poi è Stendardo a sfiorare il 3-0 di testa. Il gol non arriva, ma il 2-0 basta e avanza per centrare la decima vittoria in campionato. Alla Lazio va bene così.
Riccardo Pratesi

CATANIA-FIORENTINA 0-1
Affaticato, ma sempre pronto all'uso. Luca Toni parte dalla panchina, ma nella ripresa Prandelli capisce che di lui non si può fare a meno. Qualche errore, il passo pesante, ma alla fine il colpo migliore: colpo di testa in elevazione e rete. Il Catania gioca a testa alta, risponde con il gioco, ma resta in dieci dal 58' per l'espulsione di Minelli. Un vuoto incolmabile che favorisce la potenza in attacco della formazione di Prandelli.
A porte chiuse sul neutro di Rimini, i siciliani inaugurano il loro ciclo lontano dal Cibali. Marino e Prandelli schierano due squadre speculari e offensive; da una parte il tridente composto da Colucci, Spinesi e Mascara, dall'altra Mutu, Pazzini e Jorgensen. L'affaticamento muscolare agli adduttori di Luca Toni è praticamente un ricordo, ma nel dubbio il tecnico viola opta per la panchina. Senza pubblico lo spettacolo rende meno, ma Catania-Fiorentina supera le aspettative, grazie a un gioco spregiudicato che, inevitabilmente, rende equilibrato l'incontro.
Alla buona organizzazione dei catanesi, i viola rispondono con la tecnica di Mutu, Liverani e Montolivo. Il romeno e l'ex laziale partono sono gli ispiratori del gioco: il primo sempre pronto alla conclusione, come al 25' quando obbliga Pantanelli alla grande deviazione, Liverani per la sua precisione. Il Catania si difende bene, riparte in velocità, ma si scontra inevitabilmente con il muro difensivo viola che viene supportato dai centrocampisti. Sono due costanti della prima frazione di gioco, dove trovare varchi negli affallati limiti dell'area è un'impresa.
Non a caso Prandelli all'inizio della ripresa toglie Pazzini e Mutu e lancia nella mischia Toni e Reginaldo. Apparantemente non cambia nulla nell'assetto offensivo dei viola, ma il peso del campione del mondo vale il doppio. La Fiorentina prende il comando del gioco obbligando il Catania ad arretrare. Ad aumentare la forza d'urto dei viola e ad apmplificare le difficoltà dei siciliani ci pensa Minelli che viene espulso da Giannoccaro per doppia ammonizione; la prima per avere deviato in rete la palla con la mano, la seconda per una trattenuta su Toni. Marino deve cambiare le carte in tavola preoccupandosi di rinforzare la difesa con Cesar al posto di Colucci, poi regala più benzina in attacco con Rossini per Spinesi, autore di una prova di basso profilo. Ma il resto della partita ha solo i colori viola della Fiorentina che schiaccia il Catania con la sua superiorità numerica. Luca e Reginaldo sfiorano il gol a ripetizione. E proprio nel momento in cui i viola sembrano abbassare la guardia, arriva il gol di Toni, abile a girare in rete di testa, con palla che va a sbattere sul palo per poi finire in rete. L'ennesimo guizzo che vale tre punti. A sottolineare che anche a mezzo servizio, la Fiorentina non può rinunciare al suo ariete spietato.
Gaetano De Stefano

PALERMO-CHIEVO 1-1
Non è un gran momento né per il Palermo (un successo in 4 gare) né per il Chievo, a contatto ravvicinato con la zona B. Lo si intuisce dagli errori d'impostazione di Simplicio e Capuano, e dalle difficoltà dei veneti negli ultimi 16 metri. Così non sorprende che anche il meglio del primo tempo, cioè i gol di Di Michele e Obinna, venga fuori da errori macroscopici: prima lo svarione di Sammarco, tradotto da Di Michele nell'1-0 a due passi da Squizzi; poi il pareggio di Obinna, gentilmente concesso da Zaccardo. In un primo tempo appena sufficiente dal punto di vista delle emozioni, Caracciolo avrebbe anche l'occasione giusta per accontentare i tifosi di casa più esigenti, ai quali non basta nemmeno il terzo posto in classifica. Ma la sua conclusione fuori equilibrio viene respinta di piede da Squizzi.
L'unico a elevarsi rispetto alla qualità media espressa sul campo è Di Michele, che a inizio ripresa salta tre avversari prima di provare un pallonetto straordinario (parato da Squizzi). Il Chievo porta avanti il suo gioco senza rischiare troppo, ma quando esce Italiano, dopo un contrasto con Di Michele, lascia metri di campo ai siciliani. La squadra di Guidolin prova a vincere la partita nel finale in un'atmosfera strana, in cui arrivano più fischi che cori di incoraggiamento. L'unico sussulto lo provoca una girata di Caracciolo a tempo quasi scaduto, ma in definitiva sono più i cartellini gialli (che toglieranno Corini dalla lista dei convocati di domenica prossima a Bergamo) che gli interventi del portiere gialloblù. E la Roma, sconfitta ieri ad Empoli, ringrazia.
Antonino Morici

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