Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  20/02/2007 - CHAMPIONS LEAGUE: CELTIC-MILAN 0-0


Milan, pari tra gli applausi

Alla fine è 0-0. Che sta stretto solo al Milan. I rossoneri lasciano Glasgow con la certezza che l'Europa è la sua vera casa. Dove il gioco fiorisce di colpo e l'esperienza fa la differenza. I rossoneri non permettono al Celtic di giocare, sfiorando più volte il gol. Il protagonista della serata? Uno a caso: Rino Gattuso.

GIOCA GOURCUFF - Meglio il muscolo grezzo ma efficace di Brocchi o la giocata raffinata di Gourcuff? Ancelotti nel catino che straripa del Celtic Park preferisce la classe del francesino, quasi a sbeffeggiare la prevedibile cavalcata dei cattolici in biancoverde, raccomandati da Dio, ma sospinti dal diabolico desiderio di battere il Milan. Kalac difende la porta. La sua altezza serve, perché dalle fasce si prevedono cross come se piovesse. Centrocampo a quattro con Gattuso in mezzo. Lui, mezzo scozzese nel sangue (ha giocato nei Rangers), è l'argine. Poi Kakà alle spalle di Gilardino. Nel Celtic, Gordon Strachan schiera Nakamura, l'ex della Reggina, quekllo dalle punizioen penmnellate. Opta per McGready al posto di Jarosik e punta sulla coppia d'attacco Vennegoor-Miller.

MILAN PADRONE - E' una partenza a basso profilo quella del Celtic. Di veemente c'è davvero poco. Il gioco suo temuto spregiudicato viene spento a poco a poco dal Milan che fa girare la palla e tiene molto alta la difesa. Oddo e Jankulovski non fanno gli scozzesi, preferendo limitare le sortite e controllare le poche folate avversarie. Buono il lavoro dei centrcampisti che pressano molto, raddoppiando sulle fasce, con il risultato di non far ragionare i padroni di casa, addormentando la gara. Schiacchiato il Celtic nella sua metà campo, i rossoneri gestiscono bene e soffrono poco e si permettono giocate di prima dove spiccano il genio di Kakà e l'irruenza di Ambrosini e Gattuso che regalano spazio alle giocate di Pirlo. Su tutte il cross per Gilardino che sfiora il vantaggio con un diagonale. Il Celtic riesce a trovare spazi solo sul finale, quando Nakamura impegna Kalac su punizione. Troppo poco per spaventare un Milan sereno e padrone della situazione.

GATTUSO SUPERSTAR - La partenza nella ripresa del Celtic non corrisponde all'ossessivo coro dei supporter scozzesi, disposti a tutto per la loro squadra. E' infatti il Milan ad amministrare con intelligenza, allungandosi in attacco sulla velocità di Kakà. Il suo tocco per Gattuso al 7' è pura magia; peccato che il destro di Ringhio sfiori appena il palo d sinistro di Boruc. Di celtico c'è il bolide di Naylor che che fa tremare Kalac, ma non c'è traccia di Vennegoor. Il Milan incassa il pericolo e riprende a controllare il gioco. Strachan cambia: fuori Miller per Jarosik; nel Milan Bonera rileva Kaladze. Nel risulta che sono solo i rossoneri a trarne giovamento. Il Celtic non trova spazi, ubriacato dall'whisky rossonero, e subisce una supremazia a volte imbarazzante. Sale in cattedra il derby personale di Gattuso che regala assist da sballo a Gilardino, confusionario ma spettacolare. La sua sostituzione con Oliveira non è una punizione. Ancelotti cerca forze fresche per segnare un gol meritatissimo. Strachan gioca la carta Gravesen, rinunciando a a Lennon. Ci prova lo sfiatato Celtic nel finale, ma non c'è più benzina e convinzione. Il Milan torna a casa indenne.

Gaetano De Stefano (www.gazzetta.it)