L'Inter strapazza il Catania, bene anche la Roma
CATANIA-INTER 2-5
L'Inter inanella la vittoria consecutiva numero 17 (la nona in trasferta) e batte anche la cabala. Perché per lasciare il Manuzzi di Cesena con un 5-2 sul Catania le bastano in realtà 13 minuti: apre le marcature Samuel al 45' del primo tempo, Grosso sigla il perentorio 0-3 al 12' della ripresa. In mezzo c'è gloria anche per Solari (4' st), che trova così la sua prima rete stagionale, mentre a seguire, per la cronaca, segneranno anche Spinesi, Ibrahimovic, Corona e Cruz. Il campanello d'allarme squillato in Champions dopo il 2-2 di San Siro contro il Valencia viene dunque subito zittito in campionato, anche se il "riscaldamento" è stato più lungo del previsto visto che l'Inter per ingranare ci ha impiegato un tempo intero. Poi però è tornata ad essere il ben noto implacabile schiacciasassi, e per il Catania non c'è più stato scampo.
FORMAZIONI Mancini sente puzza di bruciato dopo il 2-2 di Champions col Valencia. E le assenze che decimano il centrocampo (Vieira, Cambiasso e lo squalificato Dacourt) non lo lasciano tranquillo. Per non parlare di Adriano, che, come il tecnico aveva preannunciato, siede in panchina a guardare Ibrahimovic e Crespo reggere le sorti dell'attacco nerazzurro. Il tecnico rispolvera Grosso e sceglie un 4-4-2 con Solari in campo e Figo in panchina. Unica altra novità, in verità decisiva: al centro della difesa c'è Samuel, Materazzi siede in panchina. Il Catania si presenta invece col consueto 4-3-3, senza Silvestri ma con i rientranti Baiocco e Sottil.
PRIMO TEMPO Fino alla mezz'ora vi è da segnalare davvero poco, se non un'Inter lenta e appannata, impacciata nel costruire la manovra e poco reattiva dietro, che non corre rischi perché il Catania si adegua all'andazzo e a sua volta non fa nulla per svegliare una partita da letargo assoluto. Pantanelli dà un sussulto al 12' rispondendo a Ibrahimovic ma soprattutto a Solari, Julio Cesar si fa trovare pronto su uno squillo di Caserta sette minuti dopo. E se del collettivo non c'è traccia, per l'occasione anche le individualità latitano. Poi, alla mezz'ora, ci pensa Stankovic a dare la scossa: al 39' colpisce un palo con un destro da fuori, al 41' offre a Ibrahimovic un grande assist, con lo svedese che sbaglia di poco la mira, al 45' è lui che dalla bandierina mette sulla testa di Samuel un pallone che l'argentino trasforma nel gol del vantaggio. E' il 45', l'Inter si premia così per il buon quarto d'ora finale.
SECONDO TEMPO Il più è fatto: la rete sblocca l'Inter, che riparte con lo stesso assetto ma ben altro atteggiamento. Trascorrono 4 minuti e Solari raddoppia, con un sinistro angolato che supera Pantanelli. E un minuto dopo Cruz a tu per tu col portiere centra la traversa. Insomma, l'Inter è tornata. E non importa se il Catania reagisce e sgomita, quando l'Inter c'è, si sa, agli altri restano le briciole. Detto fatto, al 12' arriva il tris: ci pensa Grosso, con un tiro-cross che sorprende Pantanelli e di fatto chiude la gara. In realtà il conteggio numerico si spinge ben oltre: al 20' arriva il gol di Spinesi, che sfrutta un errore di Cordoba, al 22' realizza Ibrahimovic in sospetta posizione di fuorigioco, poi entra Adriano ma a segnare ancora saranno Corona con un sinistro al volo (29') e Cruz (32'). Al 43' arriva il rosso per Spinesi. Poi la gara si placa e il pallottoliere si ferma. Con l'Inter che dimostra di aver superato l'imbarazzo spagnolo.
Livia Taglioli
ROMA-REGGINA 3-0
La Roma conclude l'astinenza da gol e torna al successo. Dopo due partite senza reti (sconfitta ad Empoli e pari interno in Champions con la Roma) batte meritatamente la Reggina 3-0, con gol di Tavano, Mexes e Panucci. La rete dell'attaccante ex Valencia, il primo con la maglia giallorossa, fondamentale per sbloccare la partita, ha una genesi curiosa. Spalletti aveva deciso di sostituire l'attaccante con Taddei. Sostituto e sostituito già dichiarati, solo da annunciare. In attesa di una punizione. Batte Totti. Il calcio piazzato diventa un assist per Tavano, che sul filo del fuorigoco dimostra di non aver smarrito il fiuto del gol, e segna la rete che rompe l'empasse e in pratica decide la gara. Episodi. In questo caso favorevoli a un'ottima Roma. Che porta così a 15 i giocatori mandati a bersaglio in questo campionato, e chiude i conti con Mexes, ormai tra i difensori più forti del campionato, e allo scadere con Panucci, al terzo centro stagionale. Oggi il successo è arrivato senza Mancini e con Taddei in campo per una mezzora: gli esterni che tanto erano mancati ad Empoli sono stati sostituiti al meglio da un ottimo Wilhelmsson e da un Tavano poco brillante, ma comunque decisivo. Un eccellente Totti ha conquistato e poi però sbagliato un rigore (parata di Campagnolo): è il 6° errore stagionale (su 9 tentativi) dal dischetto (4 falliti in campionato) del numero dieci di Spalletti. La Reggina ha dimostrato il consueto ordine classico ed un buon carattere provando una probitiva rimonta sullo 0-2, stroncata dalle parate di Doni. Gli amaranto hanno le carte in regola per conquistare la salvezza.
LA GARA - La Roma nel primo tempo colleziona occasioni, ma non trova il gol. L'asse portante giallorosso è Pizarro-Totti. Il regista cileno tampona, imposta e conclude. L'attaccante, acciaccato, che alla vigilia sembrava destinato alla panchina, fa vedere i sorci verdi ai malcapitati difensori amaranto. Il nuovo portiere della Reggina (dopo l'addio di Pelizzoli) Campagnolo, un ex giallorosso, è però in giornata di grande ispirazione e ribatte prima su Tonetto, poi un tiro del cileno deviato, quindi una sventola di Totti su punizione e ancora una conclusione del suo ex capitano, imbeccato, manco a dirlo, da Pizarro. L'ex centrocampista dell'Udinese, fedelissimo di Spalletti, è anche sfortunato: colpisce un palo (su passaggio di Totti, naturalmente), e poi un suo esterno destro finisce fuori di un nonnulla. La Reggina, che si era fatta pericolosa per prima con Foggia, incapace di approfittare di un pasticcio De Rossi-Mexes, è costretta alle corde, e dopo un avvio pimpante si barrica nella propria metà campo. A Bianchi, orfano di Amoruso, mancano rinfatti i rifornimenti, e fortuna per la squadra di Mazzarri, comunque ben organizzata, che Tavano sembra un pesce fuor d'acqua negli schemi giallorossi e gioca troppo alto, rimanendo un po' estraniato dalla manovra. La Roma pende quindi un po' a destra, senza il solito equilibrio sulle fasce in assenza del duo Taddei-Mancini.
La Roma riparte a ritmo blando. Ma trova subito il gol. Una punizione di Totti diventa un assist per Tavano, che sul filo del fuorigioco, stoppa bene un pallone violento e trafigge Campagnolo. Poi Tavano esce, entra Taddei che si piazza sulla fascia sinistra e sfiora subito il gol con una conclusione alla Del Piero dal centrosinistra sul secondo palo. Il raddoppio arriva con Mexes. Che va a segno con un colpo di testa imperioso su angolo di Pizarro dalla destra. La Reggina reagisce alla grande, ma senza fortuna: Doni si esalta prima su una bordata di Bianchi, poi su un colpo di testa di Lucarelli su corner. E allora la Roma dilaga. Si permette il lusso di sbagliare un rigore con Totti (che poi si arrabbia con Campagnolo), e poi triplica con Panucci.
Riccardo Pratesi
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