Il punto sulla 24a giornata
GIRONE A
La giostra non si ferma piu’. In testa ora c’è il Pisa, da solo, a quota 40. E’ inseguito a un punto dal sorprendente Cittadella. Le altre si sono un po’ sgranate, ma restano comunque a ruota. Se si esclude il Venezia, battuto a Pavia dall’ultima della classe, tutte le altre (Grosseto, Sassuolo, Lucchese e Monza) hanno pareggiato. E così, in un fazzoletto di appena sei punti (da 40 a 34) si concentra il lotto delle sette squadre da cui verisimilmente usciranno le due destinate a salire nella serie cadetta. Anzi no, facciamo otto. Perché bisogna metterci anche il Padova. E’ vero che i biancoscudati si trovano a quota 32, ma hanno ricominciato a vincere e dispongono di un organico di tutto rispetto. Oltre ad avere alle spalle la società meglio organizzata di tutta la categoria.
Sono state segnate 18 reti (una in meno del turno precedente). Anche stavolta una sola vittoria esterna (sempre del Cittadella, con la Pro Sesto). I pareggi sono stati tre e nessuno a reti bianche. Ben cinque i successi interni. Una sola doppietta, quella realizzata da Temelin della Pro Patria. Carparelli non segna, ma resta capocannoniere. A secco anche Dal Rio, con Beretta ormai in chiara crisi. Salgono nella speciale classifica Temelin e Selva (a quota 9 reti) e il francese Fofana (8 gol).
Nel gruppo di testa diventa capolista solitario il Pisa che batte nel derby giocato all’Arena una Pistoiese mai doma. I nerazzurri acciuffano la vittoria grazie alla rete decisiva segnata da Raimondi, divenuto una bella realtà della squadra di Braglia. Il Cittadella, dopo essere passato a Pavia, viola anche il terreno di una Pro Sesto in caduta verticale. I patavini, che vantano un rendimento esterno di tutto rispetto e sono arrivati alla quinta vittoria in trasferta, si candidano alla promozione potendo contare su un allenatore come Foscarini tra i migliori della categoria. Il Grosseto anche stavolta acciuffa il pareggio con il Monza dopo essere stato in svantaggio. Il Sassuolo blocca sul pareggio la Lucchese al Porta Elisa, ma avrebbe anche potuto strappare i tre punti. Per la matricola di Remondina si tratta della conferma che è in grado di lottare fino in fondo per la salita in B. I rossoneri di Stringara bissano il pari di domenica scorsa con il Grosseto, e proprio non ce la fanno a mettere le ali. Un Padova sempre piu’ incisivo, e gagliardamente irrobustito dagli innesti del mercato di gennaio, regola all’Euganeo una Sangiovannese affatto remissiva nonostante la crisi societaria. I biancoscudati hanno ancora parecchio da dire in chiave promozione.
Sul fondo la situazione si complica, e tutto rimane ancora da decidere. Infatti hanno vinto sia il Pavia (abile a far fuori un Venezia molto timido lontano dal Penzo) che il Pizzighettone (opposto a una sempre deludente Cremonese). Le due compagini restano così appaiate in ultima posizione a quota 21, ma hanno ormai nel mirino l’Ivrea e la Pro Patria (che hanno concluso sul nulla di fatto il confronto diretto). La Cremonese è solo quattro punti piu’ su (a 25). Ma anche la Pro Sesto e la Pistoiese, assestate a 27 punti non possono certo dormire sonni tranquilli. E’ vero però che gli arancioni di Tedino sembrano in grado di tirarsi presto fuori dalla mischia.
GIRONE B
Il Ravenna supera di misura un combattivo Manfredonia e resta in testa alla classifica. La sconfitta dell’Avellino nel vuoto del Menti, con la sorprendente Juve Stabia, facilita il compito ai giallorossi di Pagliari che riportano a sei lunghezze il vantaggio sugli irpini. La Cavese si conferma, ogni domenica che passa, una splendida realtà. Opposta a un Martina in gran spolvero, centra un successo importante che le mette le ali e la porta a una sola spanna dall’Avellino. Il Foggia, dopo un primo tempo davvero da dimenticare e che aveva fatto temere il peggio ai tifosi presenti allo Zaccheria, supera in rimonta l’Ancona e riesce a non perdere il contatto dalle prime. Il Taranto pareggia allo Iacovone il derby con un Gallipoli all’ultima spiaggia e chiude il lotto delle squadre in lizza per i play off. La Salernitana riesce a portare via un punto importante dal Curi, frenando le ambizioni sempre piu’ sopite di un Perugia che non sembra attualmente in grado di incidere nella lotta per la promozione. La Sambenedettese supera con irrisoria facilità un Giulianova che ormai scende in campo per onor di firma. Il Lanciano pareggia al Biondi con la solita Ternana distratta dalle consuete beghe legali, e sempre sull’orlo del precipizio. Il Teramo non sa piu’ vincere neanche in casa e si fa fermare sul pari da un San Marino che tuttavia non riesce a disancorarsi dai bassifondi.
Sulla classifica del girone pesa l’esito delle decisioni che si devono ancora prendere sulla effettiva disputa della gara Ternana-Salernitana. Una situazione che si trascina dal mese di settembre, con pena crescente. E che non riesce a trovare sbocco. Anche in settimana non si è arrivati a nulla, visto che la Camera di Conciliazione del Coni si è risolta con un nulla di fatto. Si dovrà aspettare almeno un altro mese, nella migliore delle ipotesi, prima di sapere come andrà a finire. Intanto la graduatoria, sia in testa che in coda, resta precaria e fallace. Un’altra perla della mediocre gestione di cui la Lega di Firenze sta dando una magistrale prova in questa disgraziata stagione del calcio italiano.
Sono state segnate solo 16 reti (una in piu’ della scorsa domenica). Nessuna doppietta anche in questo turno. I bomber si sono davvero inariditi. Chianese resta capocannoniere con 15 reti, senza andare in gol, come il suo collega Evacuo fermo a 14. Sale a quota 13 il rigenerato Morante (nella foto). A 12 fanno capolino il sempreverde Califano e il ravennate Succi.
Sergio Mutolo - www.calciopress.net
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