Pari per Roma e Milan
CHIEVO-ROMA 2-2
Il 2-2 del Bentegodi fra Chievo e Roma conferma la tradizione: i veneti non hanno mai battuto i giallorossi in casa, e di nuovo hanno perso punti nella ripresa (dopo 45' erano in vantaggio per 2-1, col saldo negativo sale ora a 12 lunghezze). La Roma invece fa incetta di punti nella ripresa (ora è a quota +16). La sostanza resta comunque che la Roma rimonta due reti al Chievo, in una gara che ha visto meglio i veneti nel primo tempo e una Roma trasformata nella ripresa, con Totti che non ha tradito alcuna tensione ed ha anche firmato una doppietta. Ora è a quota 16, sempre più solo in vetta alla classifica marcatori. Ma il Chievo, nonostante la rimonta giallorossa, non ha mai rallentato, sfiorando a sua volta il tris.
LE FORMAZIONI Nel tridente del Chievo decimato (fuori Sicignano, Cossato, Luciano, Cesar Prates per infortunio, Italiano e Lanna squalificati) c'è anche Obinna, nella Roma come previsto Panucci riposa a favore di Cassetti, con Chivu che gioca al fianco di Mexes e Wilhelmsson sta sulla destra al posto del febbricitante Taddei (out come Aquilani e Mancini).
LA GARA La gara stenta a decollare: il Chievo è più intraprendente, la Roma spreca cercando sistematicamente il lancio lungo a scavalcare il pressing veneto a centrocampo. Mancano velocità e movimento senza palla: l'attacco non punge ma è tutta la squadra a girare lenta e imprecisa. Totale, ciascuna delle due squadre alla fine riesce ad annullare l'altra, ma nel contempo sacrifica la propria pericolosità. Tanto che nel primo quarto d'ora non succede nulla di rilevante, poi, al 17', spezza gli equilibri Bogdani, a segno per la quinta volta in campionato, la terza con la maglia del Chievo. Per l'albanese è il terzo gol in 5 giorni, dopo i due realizzati sabato contro il Torino.
Poi Totti, alla prima conclusione giallorossa, manda alto, mentre Obinna è costretto a lasciare per un problema muscolare ed al suo posto subentra Pellissier. La vivacità del Chievo viene di nuovo premiata al 33': assist del neo-entrato, Semioli supera Cassetti in agilità e di sinistro infila il 2-0. La Roma ha finalmente un guizzo d'orgoglio, e un minuto più tardi dimezza le distanze: Totti con un colpo di testa ion tuffo trasforma in gol un assist di Cassetti. Per il capitano è la rete numero 140, la quindicesima in questo campionato.
Cresce la Roma, per intraprendenza e pericolosità. Il gol del pareggio, trovato da Totti con un sinistro in anticipo sull'uscita di Squizzi dopo 3 minuti, facilita la vita ai giallorossi, che legittimano comunque la rimonta con una ripresa di buon livello. Le occasioni più pericolose sono però ancora di marca veneta, con Doni chiamato anche a fare gli straordinari su Mandelli e Semioli. Ma il risultato resta invariato, con la Roma che resta ora in attesa del verdetto serale di San Siro. Mentre il Chievo può recriminare qualcosa ma conferma il suo buon momento portando a casa il terzo risultato utile consecutivo.
PALERMO-MILAN 0-0
Con le stampelle, ma in palla soprattutto nei primi quarantacinque minuti, il Milan esce dal Barbera con uno 0-0 da non disdegnare. Il Palermo si fa sorprendere subendo il gioco e venendone fuori solo nella ripresa, correndo e pressando di più. La sfida Champions, dove Kakà sbaglia un rigore, anzi dove Fontana glielo para, ci racconta di due squadre che meritano ampiamente l'Europa che conta. Ma a sorridere di più alla fine sono i 45 punti dei rosanero, terzi in calssifica. Il Milan infatti si allontana dalla Lazio, quarta e a tre lunghezze più in su.
FATAL KAKA' - Il primo tempo del Milan è da incorniciare. Carlo Ancelotti, è il caso di dirlo, puntella e improvvisa la difesa. Risolve il dubbio: retrocede Brocchi a destra, con Simic, Bonera e Favalli in linea. Lo schema è il 4-3-2-1. Gattuso, Pirlo e Ambrosini, gioca più avanzato con Kakà, mentre Gilardino è l'unica punta. Guidolin recupera Barzagli e cambia a centrocampo, preferendo Diana a Simplicio. Il modulo è ad albero di Natale come quello rossonero, ma difetta nella penetrazione, perché la difesa, quella messa su in fretta per la defezione contemporanea di 8 giocatori di ruolo, risponde a ogni colpo rilanciando l'azione del Milan, con Bonera che sembra (finalmente) avere trovato la sua posizione ideale.
Il gap è evidente. Con azioni infinite e ubriacanti i rossoneri controllano il gioco, accompagnati per mano dalla giornata di grazia di Kakà che regala magie incredibili. Praticamente tutto il repertorio del fanatsista: scatto, dribbling, tunnel. Ma il barsiliano sbaglia la cosa più semplice: il rgiore assegnato con troppa benevolenza da Trefoloni da Siena, per una presunta entrata di Fontanasu Gilardino. Il portiere che fu dell'Inter si esalta e respinge il tiro del ragazzo di Brasilia. Penalty che coincide con l'uscita di Corini (vittima di uno stiramento) per Simplicio.
Eccezion fatta per un tiro di Bresciano al 6', bloccato a terra da Dida, il Palermo colleziona un numero consistente di fuorigioco, anche se il guardalinee Pirondini sbaglia in almeno due occasioni. I rossoneri si avvicinano al gol in almeno tre occasioni: su tutte quelle di Kakà oltre la traversa o sull'uscita vincente di Fontana, senza dimenticare il tiro di Seedorf dopo uno slalom di poco alto. Quasi mai in partita Gilardino, spesso in fuorigioco, un po' macchinoso quando si tratta di aprire varchi nella rocciosa difesa di casa.
RIPRESA ROSANERO - Palermo con un nuovo approccio nella ripresa. Il clamoroso fallito da Di Michele al 4' non è episodico. Alzando il loro baricentro e la pressione a centrocampo, i rosanero hanno il pregio di rendere ancora più spettacolare la gara, facendo soffrire il Milan in difesa. Ma l'acciaccato reparto è quello che rende di più: Bonera continua a non sbagliare un colpo, Brocchi è adrenalina pura e ci pensa Ambrosini a dare un mano all'occorrenza. Cala Kakà, Gilardino è più isolato che mai e trovare sopazi è un'impresa. Ma a cambiare per primo è Guidolin: fuori Caracciolo e Bresciano per Matusiak e Tedesco. Ancelotti replica con Ronaldo e Gourcuff; fuori Gilardino e Seedorf. Con tutta la rabbia dell'olandese che pretende spiegazioni dal suo allenatore. Mossa tattica per allargare le maglie del centrocampo pressati dai rosanero. L'ingresso del Fenomeno non è da raccontare ai posteri; con tre difensori sul groppone si deve accontentare di un casuale rimpallo sulla testa che va a sbattere sulla traversa. A impressionare di più è il gol fallito da Di Michele all'ultimo secondo. Ma tutto sommato è giusto così.
Gazzetta.it
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