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  26/04/2006 - BARCELLONA IN FINALE


Sarà il Barcelona a giocarsi la finale di UEFA Champions League contro l’Arsenal a Parigi. Un buon Milan non va oltre lo 0-0 al Camp Nou e paga a caro prezzo la sconfitta per 1-0 della settimana scorsa a San Siro. I rossoneri dimostrano di non essere inferiori al Barcellona. Ma non basta.


Alessandro Nesta non recupera e Carlo Ancelotti schiera Alessandro Costacurta al centro della difesa con Kakha Kaladze. Jaap Stam è preferito a Cafu sulla corsia destra, mentre Filippo Inzaghi torna in attacco a fianco di Andriy Shevchenko. Per il Barcellona rientra Deco, squalificato a Milano, mentre Juliano Belletti sostituisce l'indisponibile Oleguer.
L'avvio è vibrante. Kakà può lanciarsi a campo aperto sulla destra, arriva al limite dell'area e fa partire un diagonale rasoterra che si spegne di poco al lato alla destra di Víctor Valdés. Sul ribaltamento di fronte Samuel Eto'o si libera ottimamente in area, ma Dida esce con grande tempismo sui piedi dell'attaccante camerunese respingendogli la conclusione.


Il Barcellona rallenta i ritmi con un possesso-palla ragionato e delle improvvise accelerazioni per Eto'o e Ludovic Giuly. Poco dopo il quarto d'ora un pasticcio difensivo in coabitazione tra Costacurta e Kaladze libera lo scatto di Eto'o. Dida è ancora prontissimo nell'uscita e smorza la conclusione dell'attaccante permettendo a Costacurta di sbrogliare la situazione nei pressi dell'area piccola.
Inzaghi mette in apprensione la difesa del Barcellona giocando costantemente sulla linea difensiva dei blaugrana. Shevchenko parte da posizione più arretrata rispetto al solito, quasi sulla linea di Kakà. In questa fase il Milan soffre. Andrés Iniesta vince un duello con Gennaro Gattuso a centrocampo e serve Ronaldinho. Il brasiliano si avvicina all'area di rigore e fa partire un gran tiro di collo pieno che sorvola di poco la traversa.


Palla-gol anche per il Milan quando Andrea Pirlo pesca splendidamente Shevchenko all'interno dell'area di rigore ma defilato a destra. L'attaccante ucraino controlla e lascia partire un tiro che si spegne sull'esterno della rete a mezza altezza. Inzaghi e Clarence Seedorf erano ottimamente piazzati al centro dell'area di rigore.
Il Barcellona riprende a macinare calcio e va al tiro pericolosamente con Juliano Belletti e Deco. In entrambi le occasioni la mira è di poco imprecisa. Poco prima del finale di primo tempo il Milan perde un altro brutto pallone in fase di impostazione, permettendo a Eto'o di far esplodere il suo scatto. Costacurta lo stende senza pensarci al limite dell’area cavandosela con un'ammonizione.


Intorno all’ora di gioco Ronaldinho pesca Giuly alle spalle di Serginho, il francese prova il gran tiro al volo ma da posizione troppo defilata per centrare il bersaglio. Ancelotti richiama Costacurta, sposta Stam al centro e si affida alla velocità di Cafu a destra. Ancora più votata all’attacco la seconda sostituzione del tecnico rossonero: fuori Gattuso, dentro Rui Costa.
Al 69’ il grido di gioia dei rossoneri si strozza in gola. Shevchenko trova il colpo di testa vincente su lancio di Pirlo, ma il direttore di gara aveva fermato il gioco per una spinta dell’attaccante ucraino su Carles Puyol.


Frank Rijkaard inserisce Henrik Larsson e lo svedese va subito vicino al gol con un bel colpo di testa su cui Dida è superlativo. Il portiere brasiliano blocca anche una conclusione centrale di Deco. Ma le azioni dei blaugrana sono tutte in contropiede. E’ il Milan a fare la partita anche se recuperare il possesso ai palleggiatori del Barcellona è impresa proibitiva. Ancelotti si gioca anche la carta Gilardino, ma non basta. E’ il Barcellona a festeggiare al fischio finale.