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  20/03/2007 - A COLLOQUIO IL MISTER E PINCIONE


Pescara tenta Galeone

PESCARA - Le storie d'amo­re non finiscono mai. Così cantava nel '92 Luca Carbo­ni, che forse si era ispirato al legame tra Renzo Ulivieri e il suo Bologna. Una di quelle unioni calcistiche che fondo­no per sempre il nome di un allenatore a quello di una squadra. Il calcio è ricco di questi racconti romantici, di uomini diventati mito, sim­boli di epoche felici, ma non irripetibili. Basta chiedere ai tifosi del Foggia e guardare i loro occhi che brillano alla pronuncia delle cinque lette­re magiche: Z- e- m- a- n. Mi­racolo degli anni ' 90, come quello di Ilario Castagner che a Perugia, qualche anno prima del boemo, fece im­pazzire il tifo del Grifone. Ancora più profondo il rap­porto tra Carletto Mazzone e l'Ascoli: tra il '68 e il '75 por­tò i marchigiani dalla C alla serie A, legando per sempre il suo nome a quell'impresa e a quella città. Materiale per almanacchi, ormai.

Anche i destini di Giovan­ni Galeone e del Pescara po­trebbero di nuovo incrociar­si. Dopo tre capitoli, due dei quali finiti con la promozio­ne in serie A ('86 e '92), saba­to scorso a Vicenza potrebbe essere stata scritta la prima pagina del quarto atto. Il presidente Max Pincione ha incontrato al Menti il 'profe­ta'. Un colloquio cordiale, quello col tecnico friulano.

« E' stato un piacere cono­scerlo, mi piacerebbe averlo con noi per il futuro. L'unica nota lieta della giornata di Vicenza. La squadra infatti mi ha deluso molto, si può anche perdere, ma solo dopo aver dato tutto in campo» , ha detto il patron abruzzese do­po l'incontro con Galeone e l'ennesima battuta d'arresto dei suoi che lo ha fatto infu­riare.
In riva all'Adratico, co­m'era prevedibile, il nome del “ Gale” già stuzzica la fantasia. L'ex allenatore del­l'Udinese ha detto che non tornerebbe per sedere in panchina. Il suo ruolo po­trebbe essere quello di diret­tore tecnico, proprio come Castagner l'anno scorso a Perugia, con un tecnico gio­vane e proveniente dalla sua nidiata a lavorare sul campo. L'emergente Andrea Cam­plone è uno dei nomi che so­no già circolati. Galeone pe­rò, ha avvertito perplessità dinanzi all'opaca prestazione della squadra abruzzese a Vicenza. «Una delusione - ha detto il friulano - quanto vi­sto in campo. Sì, ho cono­sciuto Pincione e la sua con­cretezza mi ha impressiona­to. Mi ha chiesto la disponi­bilità, ma non conosco anco­ra i suoi programmi. Ci ri­sentiremo. Risalire dalla C1 è un'impresa dura e, vista la situazione attuale di classi­fica, bisogna ragionare in questo senso».

Il mito pescarese nicchia. Per ora. L'idea di dover af­frontare la terza serie, non lo alletta particolarmente ma la porta è aperta, e chissà che Pincione non riesca a con­vincere Galeone con un pro­getto di rifondazione. Il pre­sente dice che la squadra di De Rosa esce con le ossa rot­te dalla partita di Vicenza: sconfitta e quartultimo posto all'abissale distanza di otto punti. Ma i progetti si fanno comunque, e i tifosi ci spera­no.

Orlando D'Angelo/astra