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  20/03/2007 - UN RAGAZZO SULLA CRESTA DELL'ONDA


Reggio si coccola Bianchi

Mazzarri: «Attaccante completo, farà strada». Foti: «E’ richiestissimo»

REGGIO CALABRIA - La Reggina in­dovina una quaterna sulla ruota di Ca­tania, torna in zona A, va in gol con il trio delle meraviglie Bianchi- Amoruso­ Foggia, aggiungendo con Esteves ( en­tra e in nove secondi realizza il quarto gol) una ciliegina sulla torta. Ma è lui, Ronaldo Bianchi, bergamasco, classe 1983, il bomber della Reggina. Quindi­ci gol. In sei anni di A nessuno ha fatto meglio in amaranto di questo ragazzo­ne, alto 189 centimetri distribuiti in 78 chilogrammi. E mancano ancora dieci giornate alla fine. Nella classifica dei cannonieri Bianchi attual­mente è secondo, affian­cato da due “ grandi”, il fiorentino Toni e l’interi­sta Ibrahimovic, mentre in testa c’è un certo... Tot­ti a quota diciotto.

Ma chi chiede a Rolan­dinho, come affettuosa­mente lo chiamano i tifosi reggini, se è intenzionato a dare l’assalto alla vetta, lui risponde sorridendo:
« Io non faccio la corsa su nessuno, gioisco immen­samente quando segno ma, credetemi, trovo la stessa soddisfazione quando va in gol un com­pagno.
Certo, il gol per un centravanti è vita, finora ne ho segnati quindici, frutto dell’organizzazione di gioco stu­diata da mister Mazzarri e messa in at­to sin dall’inizio del campionato da noi giocatori, consapevoli che per potere aspirare alla salvezza c’era, e c’è tutto­ra, l’urgenza di dare il centoventi per cento delle nostre possibilità per via della penalizzazione » .

E’ rinato, sembra un altro Rolando Bianchi. Il suo nome, ormai, è su tutti i taccuini degli operatori di mercato, a gennaio sono stati in molti a richieder­lo a Foti, primo tra tutti il presidente del Palermo Zamparini per sostituire Amauri, ma anche la Fiorentina per ot­tenere una opzione per il prossimo cam- pionato in vista di una possibile parten­za di Toni. A “ Rolandinho”, però, i tito­li a nove colonne e i servizi speciali del­le tv non fanno venire le vertigini: « Sì, leggo, sento, mi fa piacere che i grandi club si interessino a me, ma io sono concentrato per centrare lo scudetto della salvezza con la Reggina. A questa città, alla società, a Mazzarri, sono gra­to per la fiducia che mi hanno conces­so e e sento il bisogno di ricambiarla » .

Il presidente Foti, dal canto suo, non ha mai dichiarato che il suo gioiello fos­se in vendita: « E’ ovvio che siano giun­te tante richieste, ma come sapete io ho sempre pensato all’interesse della squadra e del giocatore stesso, A fine campionato se ne riparlerà, però sarei felice se dovesse restare ancora con noi » .

Foti e Mazzarri se lo tengono stretto, lui, Bian­chi, è contentissimo per­chè a Reggio ha vinto la sua battaglia contro lo scetticismo generale e contro la sfortuna. Dal­l’Atalanta in prestito al Cagliari dove disputò spezzoni di partite, ritor­no a Bergamo quindi alla Reggina, la stagione scor­sa. Un bruttissimo infor­tunio ai legamenti rime­diato con la Nazionale under 21, oltre sei mesi di stop, solo qualche partita nel finale. La Reggina intanto riscattava dall’Atalanta il suo cartellino ( « Sono stato sempre convinto delle potenzia­lità del ragazzo » è il ritornello di Lil­lo Foti) e quest’anno per la prima vol­ta lo ha lanciato da titolare. Walter Mazzarri: « Bianchi è un giocatore de­stinato a fare una carriera importante. Forte fisicamente, veloce, con un bel tiro, è un centravanti completo, mo­derno ed ha ancora grossi margini di miglioramento. Deve limare alcune cosette, specie nel palleggio, in fondo questa è la prima stagione in cui sta giocando con continuità. Meglio non poteva fare » .