Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  11/04/2007 - SERIE B: LA RINASCITA


Ventura ha ricostruito il Verona

Un marinaio che ha scelto un fiume come tappa della sua carriera. Un uomo di mare arrivato in riva all'Adige per ridare speranza ad una città che sembrava rassegnata. Un miracolo che si è compiuto a suon di risultati: 25 punti nel 2007, un virtuale primo posto in classifica se il campionato fosse iniziato a gennaio, ma soprattutto una salvezza a portata di mano. GiampieroVentura ama i paragoni, le immagini nitide e per spiegare cosa è successo a Verona negli ultimi tre mesi dice: "Sono stati 90 giorni intensi, duri, difficili. Ma straordinari per la disponibilità che il gruppo mi ha dato fin dal primo giorno. Non era solo questione di risultati. Quelli arrivano solo se crei dei presupposti. Quando sono sbarcato qui il patto era di non guardare la classifica. Eravamo là in fondo, una partita vinta in più o in meno non faceva la differenza. Bisognava creare una mentalità, un clima vincente, bisognava centrare un filotto di partite. Solo così si poteva uscire da quel baratro".

ASCESA VERTICALE - A gennaio il Verona aveva appena 11 punti. Oggi sono 36 e la squadra scaligera, finisse adesso il torneo di serie B, sarebbe salva senza giocare i playout e senza code. Ma forse il difficile viene proprio adesso: "Non possiamo dimenticarci da dove siamo partiti, questi ragazzi ne hanno viste di tutti i colori – spiega Ventura –, credo che siamo vaccinati e maturati. Ma non bisogna abbassare la guardia. Non m'è piaciuto l'atteggiamento di certe gare, la sufficienza con cui abbiamo giocato contro l'AlbinoLeffe nel primo tempo, ma di certo ho apprezzato lo spirito del gruppo che ha sempre risposto alle mie sollecitazioni con grande impegno. E' coinvolgente stare in questa città. Quando mi hanno detto che potevo allenare il Verona non c'ho pensato su due volte. Non ho riflettuto sui rischi che correvo. Verona è una grande piazza che vuole tornare grande e la società mi pare che abbia voglia di costruire qualcosa d'importante dopo, naturalmente aver compiuto questo miracolo".

NAPOLI NEL CUORE - Nell'anima di Ventura c'è ancora la ferita profonda dell'esonero di Napoli. Una ferita che fatica a cicatrizzarsi nonostante sia ormai passato molto tempo. “Ho debuttato sulla panchina del Verona proprio a Napoli - ricorda Ventura - e ho incontrato De Laurentiis. Il presidente mi ha abbracciato da gran signore qual è, e io ho voluto solo dirgli che quando un giorno il suo Napoli si ritroverà in alto, non si potrà dimenticare di quei pochi pazzi che senza magliette e senza palloni hanno iniziato quell'avventura in un clima allucinante che non ha avuto paragoni in Italia nell'intera storia calcistica". Ma adesso il presente e il futuro è solo Verona: "Siamo concentrati sull'obiettivo. Con il Rimini abbiamo vinto con le parate di Pegolo, che ritengo il miglior portiere della serie B, ma anche con grande sacrificio da parte di tutti gli altri. Non stavamo bene, c'erano tanti giocatori non al cento per cento. Per questo il successo ha un sapore ancora più importante per me".

Gianluca Vighini
gasport