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  17/04/2007 - ARIA DI FESTA A MILANO


Figo:"Lo scudetto per coloro che hanno sofferto"

Il portoghese dell'Inter parla della partita-tricolore contro la Roma: "Non ci faremo condizionare dalla tensione. Vogliamo dedicare lo scudetto a tutti quelli che hanno aspettato troppo a lungo. Vedrei bene Deco in nerazzurro. Il mio futuro? Non ho cambiato idea..."

MILANO, 16 aprile 2007 - Se il marchio non fosse già registrato, Luis Figo sarebbe "The Special One", l'inimitabile. José Mourinho, il tecnico che detiene ufficialmente il soprannome (del resto se l'è creato da solo), non si offenderebbe, perché nessuno ha avuto la stessa regolarità nell'alzare trofei a ogni latitudine. L'ultimo della serie potrebbe arrivare in uno stadio che aspetta da 18 anni una festa dal sapore liberatorio, sul campo. A poche ore dalla sfida con la Roma, questo collezionista di scudetti (sarebbe il secondo consecutivo a Milano come due erano stati i titoli a Barcellona e quelli a Madrid) parla da leader ritrovato e riconosciuto a margine della presentazione delle nuove scarpe T90 Laser della Nike. E lo fa trasmettendo una serenità e una sicurezza proprie del fuoriclasse autentico. Capace di ribaltare situazioni apparentemente compromesse, come è successo domenica sera con gli assist per i gol di Cruz e Adriano nel 2-2 contro il Palermo.

- Questo scudetto in arrivo è vissuto come una liberazione da molti tifosi interisti.
Come state vivendo l'attesa?
"Siamo tranquilli perché affrontiamo la Roma sapendo di aver fatto tutto il possibile. Non c'è ansia, né pressione. Siamo sereni e motivati".

- Eppure non sono mancati i momenti difficili, anche recentemente. Come a Valencia.
"Il campionato ti dà più margini d'errore, in Champions basta sbagliare una volta e sei fuori. Preferisco non pensarci, in questi anni c'è stato più di un momento difficile ma in questi giorni vedo i nostri tifosi felici ed è la cosa che più conta per me".

- Ha già pronta una dedica per lo scudetto?
"Sì ed è per tutti quelli che hanno sofferto tanto per arrivare a questo scudetto. Sarebbe un premio per i tifosi, per il presidente e per tutto lo staff. Hanno aspettato troppo a lungo".

- Che tipo di giocatore consiglierebbe a Moratti per rendere ancora più forte l'Inter?
"Si è parlato tanto di Deco ... Credo che sia un campione, ha vinto in tutte le squadre in cui ha giocato e questo dimostra che è anche un portafortuna. Sarebbe una buona opzione per l'Inter".

- Ha trovato più difficoltà a imporsi in serie A rispetto alla Liga?
"Vincere è sempre difficile, ovunque. Bisogna lavorare tantissimo per raggiungere questi livelli soprattutto in campionati così competitivi. Anche in questa stagione abbiamo sofferto tanto, ma penso che se mercoledì riusciremo a centrare questo obiettivo sarà una soddisfazione enorme, che ci ripagherà pienamente".

- Non è un peccato lasciare l'Inter e il calcio di alto livello proprio adesso?
"Mi dispiacciono tante cose però arriva il momento in cui bisogna fare delle scelte. L'Inter è una squadra grande e forte e spero che il prossimo anno possa disputare una grande Champions. Cambiare idea? Ho parlato una sola volta di questa cosa (Figo giocherà la prossima stagione con l'Al Ittihad, in Arabia Saudita, ndr) e sono della stessa opinione".

- Cos'è le mancherà dell'Italia?
"Di sicuro non gli scandali e le polemiche. In Italia si vive il calcio con grande pressione e negli ultimi tempi sono venute fuori troppe cose che hanno rovinato l'immagine di questo sport, che deve restare pulito".

Antonino Morici
gazzetta.it