"Quella chiamata nell'intervallo. Riattaccai, ma ero basito"
L'arbitro Rosetti in un interrogatorio ha raccontato della telefonata ricevuta da Bergamo a metà partita durante Lazio-Fiorentina del 2004-05: "Non era normale e mi diede molto fastidio"
NAPOLI, 16 aprile 2007 - "Ero basito". Così l'arbitro internazionale Roberto Rosetti, fischietto italiano agli ultimi mondiali in Germania, ha ricordato in un interrogatorio ai carabinieri, quando nei mesi scorsi è stato convocato come persona informata dei fatti, un episodio avvenuto durante l'intervallo della partita Lazio-Fiorentina del campionato 2004-05.
La circostanza emerge dagli atti dell'inchiesta dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci che ha portato giovedì scorso all'emissione di 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Gli inquirenti nel corso dell'interrogatorio dell'arbitro, intendono chiarire la circostanza della telefonata, giunta negli spogliatoi alla fine del primo tempo, fatta dall'allora designatore Paolo Bergamo. Nel primo tempo l'arbitro era stato autore di una clamorosa svista, quando il laziale Zauri deviò con un pugno oltre la traversa un tiro destinato in rete. "Bergamo chiamò prima della partita come spesso accadeva. Faceva così anche Pairetto", afferma Rosetti spiegando che quelle telefonate erano normali. Ma poi, ricorda, Bergamo chiamò al telefono del quarto uomo durante l'intervallo e "questo - ha spiegato agli inquirenti - non era normale".
"Ero basito e dissi solo che secondo me l'aveva presa con la testa. L'atteggiamento di Bergamo mi diede molto fastidio, tanto che io chiusi la conversazione attaccando il telefono. Sono sicuro che non mi disse niente per quanto riguarda il secondo tempo". In relazione a un'altra telefonata di Bergamo, del 22 maggio 2005, in cui il designatore parla con il vicepresidente federale Mazzini, sottolineando di essere incredulo per l'accaduto in quanto era ormai tutto pilotato, Rosetti afferma: "Provo rabbia e amarezza in riferimento alla telefonata di Bergamo, non sono pilotabile da alcuno e nessuno può condizionarmi". La testimonianza di Rosetti riguarda anche la partita Livorno-Inter, da lui arbitrata, sulla quale furono avanzati sospetti per le ammonizioni dei fratelli Lucarelli che avrebbero saltato la partita successiva con la Juventus. "Non ho mai letto l'elenco dei diffidati", ha tagliato corto il direttore di gara, escludendo ombre sulla gestione del match. Rosetti, in un altro punto dell'interrogatorio, ha risposto anche a domande sui presunti sorteggi arbitrali pilotati. "So che talvolta le palline si aprivano, ma non ho mai saputo di irregolarità".
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