Home Calciatori e Club Notizie calcio Allenatori Arbitri Campioni Marcatori Albo d'oro Contatti
 ITALIA
  Serie A
  Serie B
  Serie C - A
  Serie C - B
  Serie C - C
  Serie D
  Primavera 1
  Primavera 2A
  Primavera 2B
  Eccellenza Emilia Romagna A
  Eccellenza Emilia Romagna B
  Eccellenza Liguria
  Eccellenza Lombardia A
  Eccellenza Lombardia B
  Eccellenza Lombardia C
  Eccellenza Marche
  Eccellenza Abruzzo
  Eccellenza Puglia
  Eccellenza Calabria
  Eccellenza Toscana A
  Eccellenza Toscana B
  26/04/2007 - L'INTERVISTA DEL GIORNO


Javier Zanetti:"Mi mancano 2 scudetti"

Ha vinto da capitano lo scudetto che aspettava dall’estate 1995, da quando fu il primo acquisto dell’era Moratti, ed adesso Javier Zanetti non vuole più fermarsi. E’ convinto che l’Inter si toglierà grandi soddisfazioni an­che la prossima stagione nonostante il ritorno in A della Juventus e il desiderio di riscatto del Milan. Dalle sue pa­role traspare la fiducia per il gruppo di cui fa parte, ma an­che la convinzione che quest’Inter abbia aperto un ciclo destinato a durare nel tempo. Ecco perché ha parlato del­la Champions League come prossimo obiettivo da insegui­re, magari dopo aver conquistato anche la Coppa Italia per chiudere nel migliore dei modi una stagione da ricor­dare come le immagini della festa di domenica.


Zanetti, qual è stata la prima sensazione prova­ta domenica, dopo la vitto­ria dello scudetto?

« Grande soddisfazione per me, per i nostri tifosi, ma soprattutto per Moratti. Questo scudetto lui l’ha me­ritato più di tutti».

Tra voi due c’è un rappor­to particolare.

« E’ così e per questo è stato bello vederlo felice. Non stava nella pelle dal­l’allegria. Insieme abbiamo vissuto momenti belli ed al­tri purtroppo difficili però mettendoci sempre la fac­cia e senza nascondere mai niente, a differenza di al­tri ».

Pochi minuti dopo il tri­colore Moratti ha dichiara­to che era stufo di perdere però poi ha capito che gli altri dovevano vincere per forza.

«Condivido e sottoscrivo. Noi all’Inter abbiamo sem­pre lavorato con passione, onestà e serietà, credendo nella buona fede degli altri. Quando è scoppiata calcio­poli ho provato tanta ama­rezza ed ho scoperto che, senza questo sistema di co­se, negli ultimi dodici anni di scudetti l’Inter ne avreb­be vinti altri».

Quanti secondo lei?
« Sicuramente quello del 1997- 98 e quello del 2001­02. E poi chissà...».

Adesso, invece, avete cambiato la storia.

«A dire la verità avevamo iniziato a cambiarla il pri­mo anno con Mancini. Quella Coppa Italia ci ha dato lo slancio. Per vincere il resto c’era bisogno di tempo, di far crescere il gruppo » .
La prossima stagione, pe­rò, con la Juventus in serie A e con il Milan non pena­lizzato sarà più dura.

« Vero, ma questo scudet­to ci ha dato ancora più con­sapevolezza nei nostri mez­zi. Un ciclo lo abbiamo aperto da tempo e vogliamo continuare a vincere. Sono convinto che lo faremo».

A Torino aspettano Inter­Juventus con impazienza.

«E’ bello che torni il der­by d’Italia, ma per noi la presenza della Juve non cambia niente. Intendiamo rimanere lassù, davanti a tutti. Non capisco perché i bianconeri abbiano il dente avvelenato con noi: l’Inter non ha fatto niente di male e non è colpevole di niente. Se la Juve è in B la respon­sabilità non è di chi come noi ha lavorato in modo tra­sparente e con passione».

Dallo scudetto degli one­sti nel 2005-06 allo scudet­to dei più forti nel 2006-07: è d’accordo?

« Pienamente, anche se siamo stati i più forti anche la scorsa stagione visto che noi i punti li abbiamo fatti tutti sul campo. Sbaglia chi sminuisce quel terzo posto che poi ci è valso l’assegna­zione del titolo».

Moggi non sarà d’accor­do con queste sue frasi.

« Meglio. Non ascoltavo quello che diceva prima e non lo ascolto neppure ora».

Chi le ha fatto i compli­menti per lo scudetto?

« Mi sono arrivati tanti sms tra i quali quelli dei miei compagni di nazionale Ayala del Valencia ed Hein­ze del Manchester. E poi domenica sera quando sono tornato a casa ho trovato tutto addobbato di neraz­zurro: i miei amici mi han­no fatto una bella sorpre­sa » .

Cosa vuol dire per lei es­sere campione d’Italia sul campo alla sua dodicesima stagione interista?

«Una grande soddisfazio­ne, una gioia che mi ripaga di tante delusioni perché vi assicuro che in questi anni ho sopportato tanto. L’ho fatto perché ero convinto che alla fine il lavoro mi avrebbe ripagato. Adesso sto raccogliendo i frutti di questi sacrifici».

Cosa ha provato domeni­ca quando con il pullman della squadra è entrato in piazza del Duomo a Mila­no?

« Quell’immagine dei no­stri tifosi festanti l’avevo sognata e la aspettavo da un bel po’. Mi mancava, lo de­vo ammettere, e la porterò stampata nella mente a lun­go. Questo è il momento più bello da quando sono in Ita­lia ».

Rammarichi?
« Uno solo, che alcuni grandi interisti non siano potuti essere con noi. Penso a Facchetti, ma anche a Pri­sco e Lorenzi, persone che mi sono state vicine nei mo­menti di difficoltà. Con Gia­cinto in particolare ho avu­to un bel feeling. Ci è man­cato tanto. Ed io spero di di­ventare il Facchetti del fu­turo ».

Adesso rimane la finale di Coppa Italia con la Ro­ma.

«Vogliamo vincerla. L’ho detto prima: il ciclo lo ab­biamo aperto e adesso non fermiamoci».

Il prossimo anno, invece, l’obiettivo dichiarato da Moratti è la Champions League.

«Vorremmo portarla a ca­sa per dimenticare le delu­sioni degli ultimi due anni quando siamo usciti contro Villarreal e Valencia. Un successo spazzerebbe via anche le amarezze europee del passato».

Che voto darebbe alla sua stagione?

«Non saprei. Di certo pe­rò sono andato molto bene in un ruolo, quello di cen­trocampista, a cui mi sono adattato in fretta. Ho avuto una notevole continuità di rendimento ed è bello gio­care dove la squadra ha bi­sogno » .
Zanetti interista fino al 2010 o anche oltre?
« Spero a vita. Quando smetterò vorrei lavorare per questa società. Ci terrei molto, ma prima ho inten­zione di vincere ancora sul campo, da protagonista».