Javier Zanetti:"Mi mancano 2 scudetti"
Ha vinto da capitano lo scudetto che aspettava dall’estate 1995, da quando fu il primo acquisto dell’era Moratti, ed adesso Javier Zanetti non vuole più fermarsi. E’ convinto che l’Inter si toglierà grandi soddisfazioni anche la prossima stagione nonostante il ritorno in A della Juventus e il desiderio di riscatto del Milan. Dalle sue parole traspare la fiducia per il gruppo di cui fa parte, ma anche la convinzione che quest’Inter abbia aperto un ciclo destinato a durare nel tempo. Ecco perché ha parlato della Champions League come prossimo obiettivo da inseguire, magari dopo aver conquistato anche la Coppa Italia per chiudere nel migliore dei modi una stagione da ricordare come le immagini della festa di domenica.
Zanetti, qual è stata la prima sensazione provata domenica, dopo la vittoria dello scudetto?
« Grande soddisfazione per me, per i nostri tifosi, ma soprattutto per Moratti. Questo scudetto lui l’ha meritato più di tutti».
Tra voi due c’è un rapporto particolare.
« E’ così e per questo è stato bello vederlo felice. Non stava nella pelle dall’allegria. Insieme abbiamo vissuto momenti belli ed altri purtroppo difficili però mettendoci sempre la faccia e senza nascondere mai niente, a differenza di altri ».
Pochi minuti dopo il tricolore Moratti ha dichiarato che era stufo di perdere però poi ha capito che gli altri dovevano vincere per forza.
«Condivido e sottoscrivo. Noi all’Inter abbiamo sempre lavorato con passione, onestà e serietà, credendo nella buona fede degli altri. Quando è scoppiata calciopoli ho provato tanta amarezza ed ho scoperto che, senza questo sistema di cose, negli ultimi dodici anni di scudetti l’Inter ne avrebbe vinti altri».
Quanti secondo lei?
« Sicuramente quello del 1997- 98 e quello del 200102. E poi chissà...».
Adesso, invece, avete cambiato la storia.
«A dire la verità avevamo iniziato a cambiarla il primo anno con Mancini. Quella Coppa Italia ci ha dato lo slancio. Per vincere il resto c’era bisogno di tempo, di far crescere il gruppo » .
La prossima stagione, però, con la Juventus in serie A e con il Milan non penalizzato sarà più dura.
« Vero, ma questo scudetto ci ha dato ancora più consapevolezza nei nostri mezzi. Un ciclo lo abbiamo aperto da tempo e vogliamo continuare a vincere. Sono convinto che lo faremo».
A Torino aspettano InterJuventus con impazienza.
«E’ bello che torni il derby d’Italia, ma per noi la presenza della Juve non cambia niente. Intendiamo rimanere lassù, davanti a tutti. Non capisco perché i bianconeri abbiano il dente avvelenato con noi: l’Inter non ha fatto niente di male e non è colpevole di niente. Se la Juve è in B la responsabilità non è di chi come noi ha lavorato in modo trasparente e con passione».
Dallo scudetto degli onesti nel 2005-06 allo scudetto dei più forti nel 2006-07: è d’accordo?
« Pienamente, anche se siamo stati i più forti anche la scorsa stagione visto che noi i punti li abbiamo fatti tutti sul campo. Sbaglia chi sminuisce quel terzo posto che poi ci è valso l’assegnazione del titolo».
Moggi non sarà d’accordo con queste sue frasi.
« Meglio. Non ascoltavo quello che diceva prima e non lo ascolto neppure ora».
Chi le ha fatto i complimenti per lo scudetto?
« Mi sono arrivati tanti sms tra i quali quelli dei miei compagni di nazionale Ayala del Valencia ed Heinze del Manchester. E poi domenica sera quando sono tornato a casa ho trovato tutto addobbato di nerazzurro: i miei amici mi hanno fatto una bella sorpresa » .
Cosa vuol dire per lei essere campione d’Italia sul campo alla sua dodicesima stagione interista?
«Una grande soddisfazione, una gioia che mi ripaga di tante delusioni perché vi assicuro che in questi anni ho sopportato tanto. L’ho fatto perché ero convinto che alla fine il lavoro mi avrebbe ripagato. Adesso sto raccogliendo i frutti di questi sacrifici».
Cosa ha provato domenica quando con il pullman della squadra è entrato in piazza del Duomo a Milano?
« Quell’immagine dei nostri tifosi festanti l’avevo sognata e la aspettavo da un bel po’. Mi mancava, lo devo ammettere, e la porterò stampata nella mente a lungo. Questo è il momento più bello da quando sono in Italia ».
Rammarichi?
« Uno solo, che alcuni grandi interisti non siano potuti essere con noi. Penso a Facchetti, ma anche a Prisco e Lorenzi, persone che mi sono state vicine nei momenti di difficoltà. Con Giacinto in particolare ho avuto un bel feeling. Ci è mancato tanto. Ed io spero di diventare il Facchetti del futuro ».
Adesso rimane la finale di Coppa Italia con la Roma.
«Vogliamo vincerla. L’ho detto prima: il ciclo lo abbiamo aperto e adesso non fermiamoci».
Il prossimo anno, invece, l’obiettivo dichiarato da Moratti è la Champions League.
«Vorremmo portarla a casa per dimenticare le delusioni degli ultimi due anni quando siamo usciti contro Villarreal e Valencia. Un successo spazzerebbe via anche le amarezze europee del passato».
Che voto darebbe alla sua stagione?
«Non saprei. Di certo però sono andato molto bene in un ruolo, quello di centrocampista, a cui mi sono adattato in fretta. Ho avuto una notevole continuità di rendimento ed è bello giocare dove la squadra ha bisogno » .
Zanetti interista fino al 2010 o anche oltre?
« Spero a vita. Quando smetterò vorrei lavorare per questa società. Ci terrei molto, ma prima ho intenzione di vincere ancora sul campo, da protagonista».
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