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  04/05/2007 - HERNAN:"DIPENDE TUTTO DAL CHELSEA"


Crespo e Cruz, fedeltà all'Inter

Il prestito scade a fine maggio «Spero che quelli del Chelsea si scordino di me così non invieranno il fax che mi può far tornare in Inghilterra» Cruz: «Credo di poter giocare ad alto livello ancora per due o tre anni, ecco perché spero di allungare il contratto. E poi diventare dirigente qui... »


MILANO - Vogliono chiudere la carriera in Italia ed all’Inter. Hernan Crespo e Julio Cruz non fanno mistero dei loro desideri e lanciano chiari messaggi ai dirigenti neraz­zurri in vista del futuro. Perché la loro vo­lontà sia tradotta in realtà devono essere superati degli ostacoli che, soprattutto nel caso di Valdanito, sono piuttosto insidiosi.
CRESPO - Ieri alla presentazione della nuova Umbro SX, la scarpa del suo sponsor tecnico ( che la prossima stagione al 99% apparirà sulle maglie di Cagliari e Siena), il bomber di Florida ha ribadito il concetto ai dirigenti del Chelsea che stanno medi­tando di riportarlo a Londra, allungandogli di un anno il contratto in scadenza nel 2008, per non far avvertire l’assenza di Drogba e Kalou impegnati fra gennaio e feb­braio 2008 in Coppa d’Afri­ca.

« Meno si parla della mia situazione e meglio è. Maga­ri se non leggono il mio no­me sui giornali i dirigenti del Chelsea si dimenticano di me e non inviano all’Inter entro il 30- 31 maggio il fax che mi costringerebbe a tor­nare in Inghilterra. Se ciò non succedesse, automati­camente resterei. A questo punto non mi resta che stac­care la spina del fax in sede... » . Sorride Crespo: lo stiramento di primo grado al­l’adduttore sinistro fa parte del passato ( « Spero di esserci già a Messina » ), ma non è quello relativo al suo stato di salute il suo pensiero più ricorrente. «Se quel fax arri­verà, inizierà il casino perché a quel pun­to sarà obbligatorio trattare e sia Moratti che io dovremo fare i nostri passi».

Gli indizi provenienti da Londra portano a credere che, al di là della traballante si­tuazione di Mourinho, il fax del Chelsea presto sarà in via Durini perché Abramo­vich rivuole Crespo. «Con lui ho un ottimo rapporto. Se sono tornato in Italia lo devo a Abramovich perché la passata estate mi ha fatto un piacere. Non capiva come mai volevo giocare nella vostra serie A nono­stante tutti gli scandali che c’erano, mentre lui era disposto a rinnovarmi il contratto. “Il pazzo sono io”, gli ho risposto. Spero che capisca di nuovo questa mia esigenza». Il legame tra Crespo ed il nostro Paese infat­ti è profondo: «Quando ancora ero al River ho parlato con Francescoli e mi ha detto: “ Se hai la possibilità di giocare in Italia, restaci il più a lungo possibile”. Ed io vo­glio fare proprio così. L’addio di Mourinho potrebbe favorire l’avverarsi di questo mio desiderio? Non credo cambi niente. Dipen­de dalla volontà di Abramovich». Di certo c’è che qualche suo ex compagno, tra i qua­li capitan Terry, vorrebbe rivederlo con la maglia dei Blues: « Con lui e con altri del Chelsea ho un bel rapporto. Mi è dispiaciuto che siano andati fuori in semifinale. Il Milan in finale di Cham­pions? I miei ex compagni hanno la possibilità di prendersi una rivincita sul Liverpool, ma io sono con­tento della nostra stagio­ne. Possiamo vincere tre delle quattro competizioni a cui abbiamo partecipa­to. Più di così... ».

CRUZ - L’altro attaccante argentino è invece interve­nuto al negozio della Lotto dove ha mostrato la scarpa Zhero Gravity personalizza­ta appositamente per lui con lo scudetto numero 15 ed il suo nome. Non sarà venduta, ma dieci esemplari (tra cui quello con cui ha segnato l’1-0 all’Empoli) saranno messi all’asta per raccogliere con­tributi per la fondazione Padre Mario che a Buenos Aires si occupa dei bambini biso­gnosi.

«Credo di poter giocare ad alto livel­lo ancora per 2-3 anni - ha detto - e spero di farlo qui all’Inter allungando il mio con­tratto. Io dirigente? Magari, il mio modello sarebbe Facchetti con cui ho avuto un rap­porto speciale. Prima però voglio vincere ancora qui. Credo che abbiamo aperto un ciclo e che possiamo toglierci altre soddi­sfazioni, iniziando dalla finale di Coppa Italia dove voglio esserci perché il mio in­fortunio non è grave».