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  07/05/2007 - SPECIALE CALCIO-MERCATO


E' derby per Henry

Thierry ha detto: «Finché c’è Wenger non mi muovo» Ma dopo Dean, all’Arsenal potrebbe arrivare anche l’addio dello storico tecnico Mancini sul francese: «Lui e Ibra? E’ presto, ma ho idee chiare». Poi parla di di Cassano «Grande, deve solo giocare» Juve su Gomez e Floro Flores

Il Milan che aspetta la finale- rivincita di Champions contro il Liverpool ed è tornato ad avere voglia di essere più bello che mai, ha riaperto le porte ad Andryi Shevchenko (30). L’Inter che ha vinto lo scudetto sul campo, dopo quello assegnato dai verdetti di Calcio­poli, torna a mandare segnali ad Antonio Cas­sano
(24). «Di lui continuo a dire la stessa co­sa - ha detto ieri Mancini all’inviata di «Con­trocampo- Diritto di replica » - ovvero che è un grande giocatore. Non ho cambiato idea: deve ritrovare la possibilità di giocare, ma è un grande giocatore» . Questa frase acquista ancora più significato se abbinata a quella detta sabato a Sky: «Ogni formazione può es­sere migliorata. E’ sbagliato pensare che una squadra che vince possa fare lo stesso l’anno dopo. Bisogna valutare tante cose» .
Ma bisogna stare attenti perché a Milano sta per riac­cendersi il derby che aveva messo pepe già alla preceden­te estate di mercato: sì, sta tornando prepotentemente il nome di Thierry Henry ( 29) sulle scrivanie di via Turati e via Durini.

Un anno fa l’asso francese dell’Arsenal era in odore di clausola rescissoria Fifa, ma alla fine scelse il rin­novo fino al 2010. C’è stato poi un momento in cui le parti sembravano distanti e deside­rose ciascuna di un futuro di­verso. E’ uscita anche l’indi­screzione secondo la quale il manager di Henry aveva ricevuto mandato dai Gunners di trovare un acquirente. Poi sono piovute smentite. Henry ora si sta curando e la sua stagione è terminata. Ma ha detto: « Finché resta Wenger non mi muovo» . Una frase sibil­lina, perché David Dean, il general manager legatissimo al tecnico francese, ha annuncia­to l’addio e questo sta facendo presupporre, negli ambienti londinesi, che possa salutare lo stesso Wenger. Morale: Henry si sta guar­dando intorno. E l’Inter? Sibillina quasi quan­to Henry. Nel senso che nel post-partita di ie­ri Mancini ha risposto in questo all’ipotesi di mettere in campo Ibrahimovic (26) e Henry.

«Non lo so, mancano ancora tre giornate e la finale di Coppa Italia, c’è tempo. Io però le idee le ho chiare, anche troppo» . Parole da interpretare, forse anche facilmente inter­pretabili considerato quanto l’Inter ha cerca­to Henry un anno fa. Con l’Inter c’era il Mi­lan che resta sul pezzo quanto mai. Anche perché il ritorno di Sheva non è per niente scritto. E Henry ad Ancelotti piace molto.

L’Inter ha puntato Francois Clerc (24), ter­zino destro dell’Olympique Lione, ma non molla Giandomenico Mesto (24) della Reggi­na, per il quale c’è anche la Juve. E non solo: il presidente Foti, intervenendo radiofonica­mente un paio di giorni fa, a dire che anche il Milan è in corsa per Mesto. Non bisogna di­menticare che i rossoneri avevano praticamente preso l’esterno della Reggina a gen­naio, quando sembrava are­narsi la trattativa per Massi­mo Oddo ( 30). La Juventus tratta Mario Gomez ( 23), il centravanti rivelazione della Bundesliga per il quale lo Stoccarda chiede 10 milioni.

Sabato ad Arezzo sono stati avvistati osservatori del Mi­lan e della Juve per l’attac­cante Antonio Floro Flores (23) e il difensore Andrea Ra­nocchia (19). I bianconeri su Floro hanno effettuato più di un sondaggio: potrebbero te­nerlo una volta definita la ces­sione di Marcelo Zalayeta (28) - in uscita - o girarlo magari un anno a Reggio Calabria nell’ambito dell’operazione per portare Ro­lando Bianchi (24) a Torino.

Capitolo allenatori: Stefano Colantuono (44) si allontana sempre di più da Bergamo. Senza strappi, ma dialogando civilemente con il suo presidente e il ds Osti, il tecnico e la società bergamasca troveranno la soluzio­ne: Samp e Palermo sono le due piazze che Colantuono si gioca con il collega Walter Mazzarri (45) della Reggina. Ma attenzione a Claudio Ranieri (55) per Palermo: ci ha gio­cato e ha lasciato grandi ricordi lì.