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  11/05/2007 - UNA PORTA DA DIFENDERE


La Lazio ha scelto il dopo Peruzzi, è Carrizo

Nella «grande famiglia La­zio » , come la chiama Claudio Lotito gonfiando il petto, ci sta anche che i giocatori più esperti diano un pare­re sugli acquisti futuri. Lo ha con­fermato giorni fa lo stesso presiden­te, in un discorso ad ampio respiro, spiegando come il giudizio dello spogliatoio se non sia vincolante ­come è giusto, a ognuno il suo - è comunque ascoltato: la moralità, ama dire in cantile­na Lotito, è uno dei parametri che vengono valutati con maggior atten­zione.

Non c’è niente di male, anzi non c’è nemmeno nien­te di nuovo, se è vero che an­che al Milan funziona così, con Maldini, Costacurta, Gattuso e Ambrosini che sono tra i consiglie­ri di Galliani, e la loro parola conta come quella di Ancelotti e Tassotti, quando deve arrivare un nuovo adepto nello spogliatoio rossonero.

Con lo stesso principio, è qualco­sa più di un gioco ciò che è avvenu­to - e sta avvenendo - in questi gior­ni in casa biancoceleste, a proposi­to del successore di Angelo Peruzzi. La Lazio sta cercando in tutto il mondo una soluzione che compensi l’addio del numero uno di Blera: è evidente che la scelta non sia facile, proprio per la statura di chi il pre­scelto andrà a sostituire. «Angelo è il papà e Ballotta è il nonno del gruppo » ha ripetuto spesso Lotito, che ha riconosciuto un ruolo impor­tante ai due numeri uno nel lavoro di tenuta stagna dello spogliatoio, mai come quest’anno impermeabile alle polemiche e alle divisioni. L’anomalia, che rende la faccenda più curio­sa, è che a Peruzzi e Ballotta è stata chie­sto un consiglio su chi dovrà essere il loro successore, ovvero il numero uno della La­zio.

DVD - Nello specifi­co, è accaduto in una delle ultime vigilie di gara, a Formello, quando a Peruzzi e Ballotta è stato chie­sto di visionare alcuni Dvd, che ritraevano fatti e misfatti di una serie di portieri. Non Marco Amelia o Morgan De Sanctis, che sono ovviamente molto cono­sciuti in Italia, ma gli altri che la La­zio sta monitorando in queste setti­mane, da quando è apparso eviden­te che Angelo Peruzzi a fine stagio­ne saluterà tutti e appenderà i guan­ti al chiodo per imbracciare il fuci­le da caccia. Della lista sottoposta al giudizio tecnico di Peruzzi e Bal­lotta, facevano parte il polacco del Celtic di Glasgow, Artur Boruc, il brasiliano del Psv Eindhoven, Heu­relio Gomes, Stefano Sorrentino dell’Aek Atene, e i due giovanissimi argentini, Juan Pablo Carrizo del River Plate e Oscar Ustari dell’In­dependiente di Avellaneda.

CLASSIFICA - A Peruzzi e Ballotta è stato chiesto soltanto un giudizio tecnico, poi è chiaro che le proble­matiche legate ai costi e alla tratta­tiva sono inerenti alla sfera della società. Hanno visto spezzoni di partita, inter­venti di ogni ti­po, hanno po­tuto valutare come ciascuno abbia il pro­prio stile non solo nel gesto tecnico, ma an­che o soprat­tutto nella ge­stione della di­fesa, nel modo di guidarla e di trasmetterle tranquillità, dote in cui sia Peruzzi sia Ballotta sono maestri. E alla fine hanno stilato una classifica che ne è derivata è stata chiara: in testa a tutti, netta­mente, si colloca Juan Pablo Carri­zo, fuoriclasse del River Plate, che non a caso ha appena debuttato in Nazionale. A Peruzzi e Ballotta è piaciuto soprattutto per la sua gran­dissima personalità, nonostante l’argentino di Villa Constituciòn, provincia di Santa Fe, sia ancora giovanissimo, avendo appena com­piuto (il 6 maggio) ventitré anni.