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  14/05/2007 - LA JUVE TREMA


Buffon:"Al 50% andrò via"

Il portiere manda segnali «Sì, al 50% potrei restare e al 50% andarmene via Ne parleremo presto, ma non devo diventare un caso» «Gli Agnelli hanno interessi in campi anche più importanti di questo». Inter (in pole) e Milan pronte: Julio Cesar e Amelia sono le alternative

Adesso la Juve vacilla. Il presidente Cobol­li tiene strenuamente le posizioni sul futu­ro di Gigi Buffon. Ma Buffon manda i primi segnali. Quando gli chiedono se è giusto dire che che al 50 per cento resta e al 50% va via, gli viene da rispondere... « Sì, è giusto » . E’ qualcosa in più di quel che aveva già detto la­sciando già intuire novità non del tutto piace­voli per la Juve: «I tifosi hanno paura di ve­dermi andar via? Prima di chiarire la mia po­sizione devo incontrarmi con i dirigenti, per cui penso che fra una o due settimane si saprà qualcosa di più certo. Credo però che alla fi­ne questo non debba diventare un caso. Al mo­mento non ho delle offerte pre­cise, anche perché la società non mi ha messo sul mercato, ma nel momento in cui doves­simo decidere di separarci va­luteremo tutto per bene. Per tornare competitivi ai massi­mi livelli occorreranno quat­tro- cinque anni e tanti investi­menti. La famiglia Agnelli ha tanti interessi anche in altri campi più importanti di que­sto. Per restare ci vuole un fuo­co dentro» . Nell’era in cui cer­te strette di mano valgono più dei contratti, già questa rifles­sione sembrava dire molto.

Come Toni ( e Della Valle la­scia capire in altra parte del giornale che proprio per una stretta di mano il bomber viola è più fuori che dentro la Fio­rentina) anche Buffon era rimasto strappando una sorta di via libera al futuro: aiutaci in B e poi se vuoi andare vai.

In questo quadro si inserisce e va pesata an­che la dichiarazione ancora una volta spassio­nata del presidente Cobolli, ancora più che possibilista sul portiere: « La prossima setti­mana ci siederemo attorno a un tavolo con Buffon e, se ce ne fosse bisogno, lo convince­remo a restare. Lui sa che la Juventus non ha bisogno di fare cassa per il mercato con la sua cessione. C'è stato un investimento con l'au­mento di capitale da parte del Cda, che di­venterà reale da giugno prossimo e poi ci so­no anche giocatori, da noi o in prestito in al- tre squadre, che saranno ceduti. Con i tifosi siamo stati chiari: è altamente improbabile che la Juventus l'anno prossimo vinca lo scu­detto, ma lotterà fino in fondo. Mi ha amareg­giato la contestazione di ieri fuori dallo stadio, ma ogni tifoso è libero di esprimere le proprie idee, purchè lo faccia civilmente, come è av­venuto. Ma noi rispondiamo che non si può mutare rotta o fermarci a ogni imprevisto, al­trimenti non si arriva da nessuna parte. Bet­tega e Secco godono della fiducia della pro­prietà e lavoreranno con sempre maggiore ef­ficacia per una Juve sempre che sia ancora più competitiva» .

Oggi quel che si sa è che le possibilità che Gigi mondiale resti si sono dimezzate. E che lui va a discutere con i suoi dirigenti con il 50 per cento della testa che con­templa l’ipotesi di andar via. Dove? Archiviamo pure l’idea dell’estero, a Buffon in fondo non è mai piaciuta. Restano l'Inter e il Milan. Entrambe non hanno mai fatto mistero (e chi può fare mistero quando si parla di poter prendere Buf­fon?) e ora stanno alla finestra. L’Inter ha persino in testa la trattativa ed ha provata ad ab­bozzarla (ricordate la battuta di Secco, «se uno vuole Buffon deve pagare 40 milioni per la metà? » : era una battuta ma anche un messaggio diretto a destinatari precisi, evidente­mente...). Julio Cesar era la contropartita tecnica e poi c’era un robusto conguaglio su cui discutere. Il Milan ha sì rin­novato con Dida, più volte difeso da Galliani e Berlusconi, ma... Buffon è Buffon: e prima di decidere di restare alla Juve, Gigi sembrava proprio diretto da Ancelotti. All’Inter campio­ne d’Italia va comunque riconosciuto un van­taggio rispetto ai cugini rossoneri.

E’ chiaro che a questo punto la Juve, sotto­voce, deve anche guardarsi intorno per pensa­re a delle alternative: non farebbe una piega Julio Cesar, ma piace molto anche Marco Amelia, già seguito, campione del mondo an­che lui e che lascerà sicuramente Livorno. C’è, ma è più sfumata, l’ipotesi di Christian Abbiati che dovrebbe restare a Torino, ma sulla sponda granata.

corrieredellosport