Ibrahimovic accusa l'ambiente nerazzurro
«Nella Juve una coesione che all’Inter non c’è qui se uno gioca male trascina giù tutti gli altri...»
Negli ultimi mesi aveva messo da parte i colpi di testa, intesi come comportamenti fuori dall’ordinario, e si era distinto solo per i colpi di genio che hanno guidato l’Inter alla vittoria dello scudetto. Adesso che il tricolore è in bacheca, però, Zlatan Ibrahimovic ha deciso di fare qualcosa di “ non convenzionale” e martedì nella sua casa in pieno centro a Milano ha rilasciato un’intervista a Libero. Niente di male se non che la chiacchierata con il quotidiano milanese, della quale non ha avvertito la sua società, si è svolta alla presenza dell’ex direttore generale della Juventus, Luciano Moggi, personaggio tutt’altro che amato in casa interista, e che durante il colloquio lo svedese ha espresso concetti decisamente forti come la richiesta di un aumento dell’ingaggio, l’apprezzamento per la Juventus 2005-06, giudicata più forte dell’attuale Inter anche e soprattutto a livello di mentalità, i complimenti per Moggi e l’ex Triade bianconera oltre a consigli di importanti acquisti di mercato.
SOLDI - Nell’intervista Ibrahimovic ha tenuto subito a ribadire che con l’Inter non ci sono problemi e che Moratti quando lo ha acquistato « è stato bravissimo ed ha sbaragliato la concorrenza perché aveva un progetto ». Al tempo stesso, però, ha avanzato precise richieste economiche. « Mi piacerebbe che per il mio rinnovo ci fosse la stessa decisione che c’è stata la scorsa estate. Alla Juventus su certe cose erano più decisi. Con Moggi era tutto preciso e stabilito, del resto la Juve era una squadra abituata a stare al vertice. Non potevi sgarrare ». Insomma, Ibra vuole più soldi e li ha reclamati senza indecisioni facendo un piccolo autogol o forse dimenticando volontariamente che quando chiese ai dirigenti bianconeri il rispetto della promessa di adeguamento contrattuale ricevuta a suo tempo non fu accontentato e, per stessa ammissione del suo agente, i motivi di dissapore a Torino iniziarono proprio in quel modo.
JUVENTUS - Sempre a proposito della sua ex squadra, Zlatan ha spiegato che « quando eravamo in campo gli avversari se la facevano sotto. Prima della partita eravamo già 1- 0 per noi. All’Inter ciò non succede » . Qualcuno, con un pizzico di malizia, ha letto in questa frase un riferimento a calciopoli e ai favori arbitrali sui quali i bianconeri hanno potuto contare, ma Ibrahimovic certo non voleva sottintendere questo aspetto anche perché ha aggiunto: « La Juve 2005- 06 aveva qualcosa in più dell’Inter attuale, un senso di coesione che a Milano ancora non c’è. Se uno giocava male gli altri lo tiravano su, mentre qui accade il contrario: chi gioca male trascina gli altri. E poi una grande squadra non può permettersi di prendere 6 gol in una partita. Neanche quando manca di motivazioni e in palio c’è solo la Coppa Italia ». Critiche pesanti che di sicuro non avranno fatto piacere né alla società né ai compagni, “ colpiti” per il rendimento nella finale d’andata contro la Roma quando il numero 8 nerazzurro era in infermeria.
MERCATO - Moratti negli scorsi giorni aveva preannunciato un « mercato di buon senso » ovvero con investimenti oculati. Ibrahimovic, invece, vuole esattamente l’opposto, segnale evidente che non ritiene questo gruppo pronto per confermarsi in Italia o per vincere la Champions. « C’è bisogno di gente di spessore che ci faccia fare il salto di qualità ». E poi ha suggerito il nome dell’ex compagno Chivu: « Fossi in Moratti non me lo farei scappare » . La Roma però adesso non vuole cedere il rumeno e comunque lo valuta più dei 15 milioni che l’Inter potrebbe mettere sul piatto tra contropartite tecniche ed economiche.
TRIADE - Lodati sia Capello che Mancini, sottolineato ancora una volta il fatto che sente suoi gli scudetti conquistati con la Juve e sbandierata la volontà di disputare le prossime due gare di qualificazione agli Europei con la Svezia ( nonostante sia stato convocato, l’Inter non è intenzionata a dargli l’ok perché intende evitare ricadute o rischi), Ibra ha chiuso con il botto: « Quelli della Triade li hanno eliminati perché vincevano troppo: questione di gelosia. Quando sono arrivato all’Inter la prima cosa che ho detto a Moratti è stata “Se vuoi cambiare la mentalità devi prendere Luciano”. Per fortuna abbiamo vinto lo stesso ».
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