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  26/05/2007 - DOPO LA FRASE DI CATTIVO GUSTO


Ambrosini chiede scusa

Il centrocampista si pente, Galliani stizzito: «Parliamo della Champions...»


Solo Moratti parla di scuse. «Me le ha fatte il Milan questa mattina » . Ma non ce n’è traccia, a livel­lo ufficiale, nella caotica giornata milanese di ieri. Le uniche scuse, dove si parla però di goliardia, sono fir­mate da Massimo Ambrosini, vice capitano del Milan, il giocatore ritratto dai fotografi e ri­preso dalle telecamere con lo striscio­ne incriminato in mano: “ Lo scudetto mettetevelo nel culo”. Dal Milan e da Galliani, solo qualche accenno. Anzi, proprio l’amministratore delegato ros­sonero si infuria la mattina quando, da­vanti alla Lega, gli chiedono del famo­so, famigerato striscione: « Ma come, abbiamo appena vinto la Champions League e la prima domanda che mi fa­te è sullo striscione? Basta, qui c’è gen­te che deve imparare a fare il giornali­sta ». E se ne va indispettito. Giusto. Do­mande così non si fanno. E’ previsto nei prossimi giorni uno stage a Milanello per giovani (e meno giovani) cronisti.

Poi però Galliani si ammorbidisce e nel pomeriggio, a fine riunione del Con­siglio di Lega, accetta di spiegare: «Ho saputo che c'era questo striscione. Ho fatto una telefonata al pullman e lo striscione è scomparso. I giocatori mi hanno spiega­to di non averlo fatto loro e che è stato fatto da qualche tifoso. Mi sembra quindi una cosa piccolissima di cui ho parlato con Moratti stamattina (ieri mattina, ndr) e per la quale poi abbiamo riso e scherzato » . E’ la di­chiarazione integrale, testuale e ufficiale che appare sul sito del Milan. Una piccolissima cosa, dice Galliani, e se è piccolissima non c’è bisogno di scuse pubbliche. Un’idea, per la verità, è venuta a Silvio Berlusconi e ne ha parlato il giorno prima con Moratti: organizzare un grande derby nel prossimo settembre, un po’ per stemperare le tensioni di questa terribile stagione di polemiche Inter-Milan e un po’ per stabilire (ammesso che una partita sola possa essere sufficiente) chi, fra le due formazioni, è davvero più forte.

IL DISPIACERE DI SEEDORF - Ma c’è anche un altro aspet­to, in questa vicenda assai poco gradevole, che rattrista molto Clarence Seedorf, ideatore della fondazione “ Champions for children”, nata per raccogliere fondi per i bambi­ni più bisognosi nei Paesi in via di svi­luppo. Durante i festeggiamenti sono state distrutte alcune mucche d’arte di cui è seminato il centro, mucche che sa­rebbero finite all’asta proprio per rac­cogliere quei fondi. «E’ stato un brutto messaggio. In questo modo si è impedi­to che si realizzasse un sogno bellissi­mo. Il danno ammonta a 200.000 euro e i bambini ne avrebbero ricavato alme­no la metà con l'asta, dice l’olandese.

Anch'io ho partecipato a qualche coro. Ma non dobbiamo andare oltre. Qual­che settimana fa ho detto alcune cose su Moratti, ma anche per rispetto degli altri bisogna prendersi le proprie re­sponsabilità. Ci sono miliardi di persone che ci guarda­no e noi non possiamo dare degli esempi sbagliati. Non sto chiedendo scusa perché non credo di aver fatto qualcosa di particolare. Ambrosini? Ha detto che non si è reso conto di cosa c'era scritto. Mi sembra che abbia chiarito e non credo ci sia bisogno d'altro » . Ambrosini, giovedì notte, ha raccontato quel che le immagini ave­vano già mostrato: « Abbiamo preso lo striscione dai ti­fosi che erano accanto al pullman. Noi non sapevamo nemmeno cosa c’era scritto». Quelli dell’Inter sì, lo sa­pevano.