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  20/06/2007 - INCHIESTA BILANCI 2005/06


Vecchi bilanci di Milan e Inter: per il pm ci sono irregolarità

Nell'avviso di chiusura delle indagini il magistrato Nocerino parla di "falsa esposizione derivata da operazioni di compravendita". Sotto la lente le operazioni Crespo e Corradi. Moratti: "Siamo molto sereni". Gazzoni: "Moratti coinvolto? Mi sembra strano"

Nell'avviso di chiusura delle indagini dell'inchiesta milanese sul presunto falso in bilancio di Milan e Inter è scritto che l'amministratore delegato e vice presidente del Milan Adriano Galliani, avrebbe commesso irregolarità relative a diversi bilanci. Si tratterebbe di irregolarità che riguardano i bilanci chiusi al 30 giugno 2003, al 31 dicembre 2003 e al 31 dicembre 2004 "ai fini delle verifiche propedeutiche all'ammissione ai campionati 2004-2005 e 2005-2006". Nei bilanci sospetti sarebbero stati esposti "fatti materiali non rispondenti al vero, concernenti i componenti positivi del reddito, nonchè le attività e le passività". In base a quanto evidenziato dalla procura di Milano, vi sarebbe, nel dettaglio, una "falsa esposizione derivata da operazioni di compravendita dei diritti alle prestazioni pluriennali e delle compartecipazioni da considerasi fittizie nella determinazione del prezzo di cessione o acquisto in quanto artatamente incrociate a tavolino". Questi fatti - viene osservato ancora - avrebbero "determinato il superamento delle soglie del cinque per cento del risultato economico e dell'uno per cento del patrimonio netto, nonché l'alterazione sensibile della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della società".

GLI AFFARI COINVOLTI - Tra le varie operazioni contestate dalla Procura di Milano al presidente dell'Inter Massimo Moratti e ai manager della società nerazzurra Rinaldo Ghelfi e Mauro Gambaro, ai fini di determinare plusvalenze, vi è anche lo compravendita incrociata degli ex laziali Bernardo Corradi ed Hernan Crespo. Una "compravendita incrociata" che avrebbe visto "diritti ipervalutati per un importo almeno pari a euro 6.669.491,80. Vi sarebbero poi "compravendite incrociate, realizzate, in data 26.6.2003, con il Milan, con corrispettivi falsamente ipervalutati" per un totale di 10 milioni e 770 mila euro.

LE SANZIONI - Come è ormai noto, secondo la tesi del magistrato Nocerino, senza le plusvalenze fittizie il club nerazzurro non avrebbe potuto iscriversi al campionato 2005-06 (valutazione già respinta da via Durini in un comunicato). Stando al codice di giustizia sportiva, in presenza di falso in bilancio le sanzioni vanno da un punto di penalizzazione in classifica all'esclusione dal campionato e alla non assegnazione del titolo sportivo. Ma in questo caso da un lato è tutto da provare che le plusvalenze fittizie siano effettivamente falso in bilancio. Dall'altro c'è comunque l'approvazione ufficiale da parte della Covisoc del bilancio interessato, e l'iscrizione al campionato dell'Inter da parte della Federazione.

MORATTI - "Non siamo preoccupati nella maniera più assoluta per questa inchiesta sui bilanci. Certo, dispiace che ci sia ma francamente non mi sembra preoccupante". Il presidente dell'Inter, Massimo Moratti, durante l'inaugurazione dell'Inter club nel carcere romano di Rebibbia spiega di non essere turbato dalle annunciate novità dell'inchiesta della procura di Milano sui bilanci. "Mi dispiace molto a livello di immagine - ha aggiunto Moratti - ma sono certo che le ombre di questa storia verranno presto dissipate. Manca ancora la nostra deposizione che servirà a chiarire definitivamente una vicenda che mi sembra un po' assurda". Il presidente nerazzurro ha tirato in ballo anche altre società: "Mi risulta che ci siano anche altri club - ha detto - ritengo che da parte nostra la sottocapitalizzazione non esista. Pago miliardi tutti i giorni, proprio questo no. Sono abituato a non sbagliare sui bilanci, però è vero che la valutazione dei giocatori in questo mercato è difficile da comprendere, un giocatore che oggi vale cinque tra un mese può valere 12, e poi magari niente". 

GAZZONI - L'ex presidente del Bologna Giuseppe Gazzoni Frascara, dal cui esposto era partita l'inchiesta di Nocerino, si schiera con Moratti: "Strano che sia coinvolta l'Inter - dice -. Moratti ha le possibilità di cassa per non ricorrere a questi sotterfugi. La Covisoc ha passato, nel 2005, una fidejussione tarocca della Reggina, da che pulpito può adesso fare la predica a Moratti? Non voglio fare il suo difensore d'ufficio ma sono sorpreso, perchè questi artifici li fa chi non ha disponibilità economiche, non certo uno come Moratti. In ogni caso ogni giorno vedo nuove bizzarrie. Ormai sono un osservatore esterno, ma credo che una cosa da fare subito sia separare la Federazione dalla giustizia sportiva, come, del resto, voleva fare Guido Rossi".
gasport