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  22/06/2007 - DOPO L'ELIMINAZIONE ALL'EUROPEO GLI AZZURI CONQUISTANO L'ACCESSO ALL'OLIMPIADE


Italia a Pechino, di rigore

Gli azzurrini, in dieci uomini dal 75' per l'espulsione di Rossi, battono (4-3) il Portogallo dopo più di due ore e mezza di battaglia e si qualificano per l'Olimpiade 2008. Dal dischetto sbagliano Fernandes e Antunes

NIJMEGEN (Olanda), 21 giugno 2007 - All'Olimpiade del 2008 l'Italia ci sarà. Ma quella con il Portogallo è stata una battaglia. Giocata con il cuore più che con la testa. E chiusa dopo più di due ore e mezza ai calci di rigore, l'unica ancora di salvezza rimasta dopo l'espulsione di Rossi.

VELOCITA' - L'inizio è difficile. Il Portogallo non fa nulla di trascendentale, ma si fa apprezzare per organizzazione e condizione fisica. Sull'asse Veloso-Moutinho s'innestano i tagli di Varela e Nani, che in velocità qualche problema lo creano. Davanti a Viviano comunque arriva solo l'erede annunciato di Cristiano Ronaldo, fermato senza grosse ansie. E in definitiva, più che il fresco Red Devil fa più paura un tiro di Varela che si spegne appena oltre il palo destro azzurro.

SVOLTA - Casiraghi ottiene dal primo tempo azzurro solo una palla gol, quella di Pazzini su accelerazione di Rossi. Un po' poco se non si hanno alternative alla vittoria, anche se la chiusura della difesa portoghese è più fortunata che pulita. Serve una svolta per sbloccare gli azzurri, che iniziano il secondo tempo con un atteggiamento più concreto. Montolivo, Motta e Pellè costruiscono le occasioni che spostano l'inerzia della partita sul fondo azzurro. A un quarto d'ora dalla fine Rossi complica i piani del c.t. rimediando il secondo giallo per proteste. In dieci l'Italia non può fare molto, e infatti arriva solo un colpo di testa di Chiellini poco prima dei supplementari.

FATICA - Quando il capitano si fa male alla testa ed è costretto a farsi cucire la ferita a bordo campo l'Italia resta in nove contro undici. E' il momento peggiore per gli azzurini, che subiscono gli attacchi di Nani e Veloso. La difesa trema ma non molla. E resiste quando la stanchezza apre gli spazi tra le difese. Piovono palle gol, anche davanti a Ribeiro. Per Montolivo e Pellè da una parte. Per Fernandes, Moutinho e soprattutto Djalò dall'altra, a due passi da Viviano.

RIGORI - Il piano dell'Italia, in riserva di energie, è quello di arrivare indenni alla fine del secondo supplementare. E alla fine va tutto liscio. Perché dal dischetto Pellè, Montolivo, Criscito e Palladino non sbagliano, mentre Viviano ferma Fernandes e Antunes butta fuori il pallone. Non sarà come vincere un titolo Europeo, ma senza il pass per l'Olimpiade sarebbe stato un fallimento difficile da digerire.

gasport