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  19/07/2007 - L'INTERVISTA AL PRESIDENTE GRANATA


Cairo: "Regalo Cruz al Toro"

Per il mio onomastico mi sono “regalato” Cruz ma per adesso non posso annunciarlo», confidò Urbano Cairo ad un amico, tifosissimo del Toro, che il 2 luglio scorso gli fece gli auguri. Il curioso retroscena è venuto alla luce dopo un paio di settimane. Ma se Cairo, asso della comunicazione, ha davvero ipotecato Cruz, la punta di peso e qualità che serve a Walter Novellino per un Toro più ambizioso, perchè tarda tanto a dare la notizia al popolo granata? Mistero buffo.

Forse, per risolvere il giallo c’è prima da sistemare Abbruscato e Stellone, che interessano a squadre di A e B e sono in ritiro a Malles, per non creare problemi di sovrabbondanza a Novellino e, al tempo stesso, trovare altre risorse economiche da investire su Cruz: come si sa il centravanti argentino campione d’Italia con l’Inter percepisce un ingaggio nettamente superiore a quello del calciatore torinista meglio pagato. Insomma, sarebbe un lusso.

L’indiscrezione sul «regalo» che Cairo avrebbe deciso di farsi, è trapelata proprio in coincidenza con lo sfogo di Cruz a Riscone di Brunico, registratosi l’altro ieri dopo la vittoriosa amichevole con la Nazionale Olimpica cinese. Il gigante ha esternato la sua insofferenza: non sa se resta, lo cercano alcuni club e lui ha tanta voglia di giocare. Parole che confermerebbero l’ipotesi di un divorzio imminente tra Cruz e l’Inter, a menochè non si tratti di un gioco al rialzo da parte dell’attaccante da quattro stagioni riserva di lusso a disposizione di Mancini. Cruz è una persona seria e il tecnico fa sempre affidamento su di lui ma mette le mani avanti: «Penso che un giocatore debba restare in una squadra solo se è felice o se crede di essere utile».

Al bomber di scorta, sempre-pronto-alla-chiamata, non bastano i due scudetti e i 34 gol in 85 partite in serie A con la maglia nerazzurra e neppure la prospettiva di collezionare altre presenze in Champions League e, magari, contribuire a conquistare la Coppa dalle grandi orecchie.

Sulla soglia dei 33 anni - li compirà il 10 ottobre prossimo - Julio Ricardo cerca una squadra che gli offra la possibilità di essere titolare e protagonista. L’Inter gli aveva prospettato un rinnovo del contratto sino al 2009, ma non sembra essere questo il nodo da sciogliere. Cruz sa che con Ibrahimovic, Suazo, Adriano e Crespo, non sarà semplice ritagliarsi uno spazio.

Nel Toro, invece, non ci sarebbero problemi per Cruz che può integrarsi con Di Michele, agile e scattante, e non gli sarebbe difficile coesistere anche con Ventola o con Bjelanovic, due attaccanti prestanti fisicamente. Cruz sarebbe l’ariete che manca da quando Cristiano Lucarelli nell’agosto del 2003 chiese di tornare nella sua Livorno per ritrovare l’identità perduta nel secondo campionato granata (una rete in 26 partite!) e guarire dal mal di gol. Non potendo riprendere Lucarelli, emigrato in Ucraina, nuovo Eldorado del pallone, Cairo adesso vuole regalarsi, e regalare alla tifoseria, il «jardinero» che in area semina e raccoglie palle-gol.
Cruz, sogno o realtà? Presto sapremo la verità.