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  08/08/2007 - SCOPPIA UN CASO?


Juve-Del Piero: è crisi, fumata nera sul rinnovo

Il capitano chiede l'allungamento del contratto fino al 2010, ma il club non è d'accordo. Secco e Blanc propongono l'ingaggio dimezzato fino al 2009. Le parti dovrebbe incontrarsi di nuovo il 25 agosto, dopo la prima giornata di campionato

Grana nuova, alla Juve. E grana grossa. Perché di mezzo c ’ è il capitano, Ale Del Piero. Quello indicato dalla dirigenza come bandiera storica e inamovibile, l’uomo del presente e del futuro. In campo, a medio termine, dietro ad una scrivania, poi. Il Boniperti del 2000, forse. Comunque una persona su cui puntare e puntare forte. Invece...

INCONTRO - Invece capita che domenica scorsa, 6 agosto, come reso noto da Sky, in un’afosa giornata festiva, si incontrino in sede Jean Claude Blanc e Alessio Secco, per la Juve, Stefano Del Piero, il fratello maggiore di Ale e suo procuratore, a difesa degli interessi del campione. Non una trattativa, ma un incontro preliminare per capire cosa vuole la rispettiva controparte. Il piano di Ale, e Stefano se ne fa carico, è semplice. Vuole arrivare sotto contratto fino al 2010, in pratica avere un ulteriore biennale, visto che il suo impegno in bianconero scade il 30 giugno 2008. In seguito, contratti annuali, alla Maldini. Se me la sento gioco, altrimenti scarpette al chiodo.

STRATEGIA - Per ottenere due, Stefano, come ogni buon giocatore, chiede tre. Triennale (scadenza 2011, cioè) e poi vedremo. Cifra annuale più bassa rispetto a quanto Ale prende adesso (circa 5 milioni l’anno netti) ma non pochi euro, certamente. Una strategia che somiglia a un bluff a un tavolo da poker. Ma il "rilancio" di Blanc è raggelante. La proposta è di rinnovare il contratto di una sola stagione (cioè fino al giugno 2009) e ingaggio dimezzato, o giù di lì.

AMAREZZA - Stefano è uno che conosce il proprio mestiere. Ascolta, prende nota, riferisce. Non è, ripetiamo, l’inizio della trattativa, è solo una presa di conoscenza delle intenzioni altrui. Ma è indubbio che la proposta (bluff anch’esso?) della Juve è uno schiaffo in piena faccia. Il 2010 non è un anno scelto a caso. E’ l'anno del prossimo mondiale, un appuntamento che Ale vorrebbe toccare: difficile ma possibile. Le intenzioni bianconere troncherebbero il sogno sul nascere. Stefano esce dalla riunione amareggiato. Ne parla immediatamente con Ale che ci resta di sale. Ma come? Prima la dirigenza lo esalta, lo tiene per ultimo tra i grandi contratti da rinnovare e poi lo tratta a pesci in faccia? L’accordo è di rivedersi a fine mese, dopo la partita inaugurale di campionato (la sera di sabato 25 agosto) con il Livorno. Ma è chiaro che qualcosa si è quanto meno incrinato, in un rapporto che tutti davano per saldissimo.

DELUSIONE - E’ evidente che in una trattativa, tutti cercano di portar acqua al proprio mulino. Stefano ha "sparato" troppo alto, la Juve ha "sparato" troppo basso. E’ ragionevole pensare che ci si possa trovare d ’ accordo in una sana via di mezzo, che è proprio quello che Ale cerca, in fondo. Ma fa male, al capitano, non tanto la strategia contrattuale (che può starci) quanto il fatto che sia venuta meno la fiducia nelle sue capacità. Dopo un anno di B, concluso con la vittoria nella classifica cannonieri, Del Piero si aspettava molto di più. E la sua amarezza ricorda quella recente di Pavel Nedved, prima preso ad esempio, poi faticosamente accontentato.

ATTESA - Prepariamoci, insomma, a vivere giorni di passione e tensione. Non è una novità, con Ale. I suoi rinnovi sono sempre stati ruvidi, poi più morbidi alla stretta finale. Ha in mano una carta vincente: per tutti i tifosi, la Juve è lui, lui è la Juve. Le sue magliette sono ancora le più vendute, il suo volto è sempre il più ricercato, per promuovere iniziative o per fare pubblicità. Di questo, e di una reazione popolare non leggera, probabilmente, dovrà tener conto la dirigenza. Prima di rinnovare una proposta da Ale giudicata in decente.