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  08/08/2007 - STASERA IL TROFEO "BIRRA MORETTI"


"Inter-Juve: finalmente
il campo dirà la verità"


Stasera a Napoli il triangolare Trofeo Moretti promette aria di campionato. Stankovic non vede l'ora: "Non ci si nasconderà. Moratti e Cobolli Gigli hanno detto la loro, ora toccherà a noi"

Quando si dice "non sarà mai un’amichevole", si dice Inter-Juventus. Così è sempre stato, così sarà anche stasera: è passato un anno dalla loro ultima volta e più di un anno da quando lo scandalo del calcio ha dichiaratamente cambiato nome al derby d’Italia, trasformandolo nel derby dei veleni. Quanto poi passato nel frattempo sotto i ponti dovrebbe aver annacquato un po’ certe tensioni, parole anche solenni di gente nerazzurra o bianconera importante hanno cercato di riportare tutto entro i binari di quella che si chiama abitualmente "sana competitività". Tutto vero, per carità: ma il tasto reset, nel calcio, non sempre è così facile da schiacciare.

SEI PUNTATE? - A Napoli ricomincia una storia che potrebbe essere in sei puntate stagionali: due da 45’, ovvero quella di stasera nel Trofeo Birra Moretti e quella della vigilia di Ferragosto, a San Siro, nel Trofeo Tim. Poi verrà il campionato, poi non è escluso il supplemento nei quarti di finale di coppa Italia. Sarebbe un motivo in più per considerare la sfida che va in onda al San Paolo un semplice antipasto, ma a undici giorni dal primo appuntamento stagionale che conta si può aver già una certa fame, e tanto più seduti a tavola con la Juve. Resta da vedere se, quanto e come Mancini derogherà dal suo piano estivo, che considera tutte le amichevoli (alcune più, alcune meno) semplici mezzi per arrivare a Inter-Roma del 19 agosto con la miglior Inter possibile.

CONTA LA SUPERCOPPA - "In questo momento per noi la Supercoppa italiana conta più di tutte le amichevoli messe assieme", dice Dejan Stankovic. E il serbo è uno di quelli che quando arrivano certe sfide — contro la Juve è una di quelle — non ha mai la spia dell’adrenalina accesa sulla riserva. Eppure, spiega ancora, "se devo dire la prima sensazione che ho, dico che sono tranquillo: avevo più brividi prima della partita con il Manchester, forse perché era la mia prima volta a Old Trafford. Comunque, sono contento di ritrovare la Juve: le grandi squadre si affrontano sempre volentieri. Moratti e Cobolli Gigli hanno detto quello che dovevano sui rapporti fra le due società, adesso resta il campo. Che dice sempre le cose più vere".

EQUILIBRIO MANCINI - Ecco, appunto: il campo e l’Inter più attendibile. Non è così scontato che stasera Mancini utilizzi le migliori forze attualmente a disposizione tutte contro la Juventus, come aveva fatto con il Manchester United rispetto alle altre amichevoli inglesi. Anche se è plausibile prevedere una squadra meno stanca (fisicamente e psicologicamente) di quella che affrontò i bianconeri nel Birra Moretti dell’anno scorso, quando l’Inter sbarcò a Napoli direttamente dalla tournée inglese, e senza Vieira e Ibrahimovic. Fosse per Zlatan, per i suoi compagni e per la loro voglia di un altro faccia a faccia stimolante, magari andrebbe così: l’Inter più forte contro la Juve. Ma ci sono da giocare 45’ anche contro la squadra di Reja, il San Paolo sarà un salotto arredato come per le grandi occasioni ("per il Napoli sarà una festa: è bello ritrovare anche loro in serie A", dice ancora Stankovic) e poi questo è ancora il tempo degli esperimenti, del miglioramento della condizione fisica, dell’esigenza di evitare infortuni. "Di sicuro — spiega il serbo — in questo periodo pensi anche a non farti male". Ma chiunque vada in campo, aggiunge, non giocherà a nascondersi. Né dell’Inter, né della Juve: "Se qualcuno è capace di farlo, gli dico fenomeno: io non riuscirei mai a stare in campo per 45’ al trenta per cento".

LE COSE IN CHIARO - E poi non è mai troppo presto perlomeno per mettere in chiaro certe cose, che a molti interisti non sono andate giù. Tipo discorsi insistiti sull’assenza della Juve nello scorso campionato e dunque su uno scudetto troppo facile per l’Inter. Ancora Stankovic: "Al massimo contro la Juve avremmo perso 6 punti, ma ne abbiamo fatti 97. Certe considerazioni non contano, come quelle di chi ci dà di nuovo per favoriti assoluti. Cercano di scaricare pressione e tensioni su di noi: possono fare gli umili quanto vogliono, ma sono sicuro che anche la Juve, ad esempio, punterà subito a vincere lo scudetto". Non sarà una notte napoletana a scoraggiarla o a convincerla che è un obiettivo ragionevole: di sicuro l’Inter, per quanto possibile, farà di tutto per iniziare subito a scoraggiarla.