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  03/11/2007 - SERIE A: LAZIO-FIORENTINA 0-1


Crolla la colonna Ballotta, la Fiorentina ne approfitta

Un pasticcio difensivo dell'esperto portiere della Lazio regala nel primo tempo a Pazzini il gol del vantaggio di punteggio e anche psicologico che i viola riescono a mantenere fino alla fine. Finisce 0-1

Quando in una città come Roma traballano le colonne è un bel problema. Ne sa qualcosa una Lazio che, partita bene a inizio stagione, ha preso a erodersi col passare delle giornate di campionato, fino ad affidarsi a una colonna tanto "vecchia" quanto solida di nome Marco Ballotta, spesso il migliore in campo. Oggi però il 43enne portiere emiliano ha a carico una sbavatura fatale: quel retropassaggio di testa di Cribari che lui, nel tentativo di evitare il corner, non ha trattenuto nonostante (o proprio per) la lentezza del pallone, e che è finito tra i piedi di un Pazzini rapinatore che non ha fallito la ghiottissima occasione.

COSI' E' MENO DURA - E' l'episodio che dà una mano importante a Cesare Prandelli, che dell'aiuto della fortuna aveva bisogno come tutti gli audaci: perché senza Mutu e Vieri la squadra doveva trovare fiducia, e il gol gliene dà a piene mani. Da lì in poi infatti il controllo viola della partità è autorevole, anche di fronte alla vivace reazione laziale.

LA RIPRESA - Nella ripresa la partita si fa più nervosa e anche sfilacciata, con squadre più lunghe e capovolgimenti di fronte. Ma a fronte di un Rossi che potenzia piedi e centimetri inserendo Meghni e Tare, Prandelli non sta a guardare, e pompa classe mandando dentro Mutu. Coincidenza, è proprio dopo il suo ingresso che Donadel e Pazzini inventano la palla del raddoppio al quale dice no solo la traversa, dopo il tiro dell'attaccante. Dal canto suo, la Lazio ha nell'asse Ledesma-Rocchi il suo propulsore per mettere in pericolo Frey, che però controlla e si supera quando l'attaccante gli arriva davanti: il riflesso miracoloso è nel suo repertorio. Poi ci pensano un ritrovato Montolivo, un Donadel quasi più "piede buono" che interditore e il solito geometra Liverani a impacchettare i tre punti. Così la Fiorentina può sognare, mentre la Lazio deve riflettere su una crisi resa strana da un aspetto: di certo non gioca male.

gasport