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  08/11/2007 - CHAMPIONS LEAGUE: A MILANO L'INTER BATTE 4-2 LO SPARTAK IN RIMONTA


Magie di Ibra: l'Inter vola

I nerazzurri distratti in difesa subiscono i gol di Jo e Vagner Love, ma nello spazio di 2' pareggiano con lo svedese in stato di grazia e Cambiasso. Nella ripresa ancora in rete l'argentino e il Mago con una prodezza. Cska battuto 4-2 e ottavi di Champions a un passo

Che l’Inter potesse mettere un piede negli ottavi dopo la partita con il Cska era prevedibile. Ma una rimonta così, da 0-2 a 4-2, con almeno due gol bellissimi e un’autentica magia di Ibrahimovic, era fuori da ogni previsione in un momento così delicato della stagione. Le doppiette di Cambiasso e dello svedese, immenso, portano virtualmente i nerazzurri alla fase successiva della Champions. Di concreto resta la carica morale che una vittoria del genere può dare.

SUBITO JO - Pur mancando Mandrykin, il portiere del "regalo" a Samuel scartato due settimane fa, le difese si omaggiano a vicenda per lunghi tratto. Ne guadagna il Cska, che di russo ha ben poco. Il blocco d’attacco sembra una succursale del Brasilerao: Dudu dietro Carvalho, ispiratore della coppia-gol composta da Vagner Love, quello del festino con Robinho e Ronaldinho, e Jo, quello dell’1-0 che aveva fatto tremare i nerazzurri a Mosca. Vagner ci mette 8 minuti a infilarsi tra Samuel e Cordoba. Poi, in una delle ripartenze veloci del treno verdeoro, Jo porta a spasso Samuel, riceve il tocco di sponda di Vagner Love e scaraventa un sinistro violento che vale l’1-0. E’ il 23’, e non è ancora finita.

VAGNER - Davanti Ibra e Crespo sembrano parlare una lingua diversa. Lo svedese è ispirato, mette in vetrina un campionario di tiri dalla distanza, colpi di tacco sulla linea di fondo e punizioni. Ma il problema dell’Inter è dietro: al 31’ Vagner Love riceve l’input di Carvalho, salta Cordoba e Dacourt e rientra sul sinistro. Sassata e 2-0 in archivio. Uno choc per i nerazzurri, che conservano il merito di non sgretolarsi.

REAZIONE - In due minuti e mezzo prima Ibra (a segno 35 giorni dopo l’ultimo gol, sempre in Champions), poi Cambiasso, inesauribile, rimettono in sesto le cose, anche se sul gol dello svedese resta più di qualche dubbio per sospetto fuorigioco. Sul 2-2 Mancini sistema la difesa arretrando Chivu al fianco di Cordoba e Samuel, un "blocco a tre" che resiste anche quando Gazaeev toglie Jo per Aldonin. Con Afinkeev tra i pali i russi rischiano ugualmente la frittata: il portiere è svagato nei rinvii e nelle uscite, e se l’Inter resta a lungo sul 2-2 deve prendersela con la sfortuna (pallonetto di Ibra bello ma corto al 59’) e con l’imprecisione di Cambiasso, che spreca il gran lavoro di Zanetti a metà ripresa.

TACCO - La festa è solo rinviata, perché Cruz fa una magia al 67’ (colpo di tacco finissimo nel traffico) e Cambiasso può raddoppiare scaricando nel sacco la sua rabbia. E’ il 3-2. Basterebbe per far parlare di impresa e non di semplice vittoria. Ma c’è Zlatan Ibrahimovic, che forse non vincerà il Pallone d’oro perché Kakà ha un vantaggio incolmabile, ma quando segna gol come il 4-2 (controllo sopraffino a saltare Grigoriev e tiro telecomandato sotto l’incrocio che fa tremare San Siro), merita il massimo degli onori e la standing ovation della gente interista. Il resto è controllo della partita, con Suazo che cerca la cinquina ma non ha buona sorte.

GASPORT