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  19/12/2007 - ANCORA DOMENECH


"L'Italia giocò per il pari.."

E' più forte di lui. Quando c'è l'Italia di mezzo, Raymond Domenech non può evitare la frecciata, la frase assassina, o più semplicemente la provocazione. L’ultima, dal sito della Federcalcio francese, dove racconta che lo 0-0 contro l'Italia a settembre era inevitabile: loro ce lo avevano detto, giocavano per il pareggio.

HIT PARADE – Dalla finestra video settimanale, il tecnico analizza la stagione della sua nazionale stilando l’hit parade delle partite dell’anno. Prima, ovviamente, viene quella contro l’Italia finita senza reti. Un risultato inevitabile. "La partita contro l’Italia è stata quella della tensione e dello stress. Sapevamo che gli italiani giocavano per il pareggio. Ce lo avevano fatto sapere dicendo 'se pareggiamo con voi anche in casa siamo contenti'. Per cui per loro è stata una buona partita".

TRAPPOLA – La teoria di Domenech non è completa, perché quando c’è l’italiano di mezzo non bisogna mai fidarsi e di fatti il c.t. aggiunge: "Noi dovevamo gestire questa situazione dicendoci che forse cercavano di farci credere una cosa per un'altra". Insomma, poteva essere la solita trappola all'italiana. "Poi – aggiunge il francese – io quella partita l’ho vissuta in modo particolare con tutto quello che era successo prima (le accuse all’Italia che compra gli arbitri e la sospensione per un match, ndr). Ero in tribuna e non l’ho vissuta come i giocatori. C’era qualcosa di importante da questo punto di vista".

CAPELLO – Quella di oggi, naturalmente, è solo l’ultima della serie. Giovedì, intervenendo ad una trasmissione radiofonica, Domenech se l’era presa pure con la nomina di Fabio Capello alla guida dell’Inghilterra: "Credo che sia una cosa grave per tutti i c.t. inglesi. Penso sia un peccato ingaggiare uno svedese o un italiano per allenare l’Inghilterra. Solo gli inglesi conoscono bene i giocatori e la mentalità inglesi. Scegliere uno straniero equivale a dire agli allenatori inglesi che sono delle nullità". Bordata Domenechiana in piena regola a cui non manca il tocco finale: "Ma vorrei precisare che non dico questo perché Capello è italiano. Anzi, lo stimo molto, è un grande allenatore". Ok, grazie.

Alessandro Grandesso (gazzetta.it)