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  24/12/2007 - MERCATO ROSSONERO


4 nomi per il dopo Dida

Una settimana fa stavamo stendendo tappeti rossi al Milan e al suo trionfo di Yokohama, ma allo stesso tempo stavamo evidenziando che, per continuare a vivere certe emozioni, bisognava tornare sul mercato già a gennaio, programmare con scrupolosità e investire a giugno. Bello il Milan sul tetto del mondo, ma per restarci ha bisogno di un restyling, se non totale, almeno parziale, pur che sia mirato. Dopo il derby c’è stata la conferma di una squadra che necessita di almeno: a) un portiere, forse due; b) un esterno difensivo adattabile sia a destra che a sinistra; c) un ricambio a centrocampo; d) due attaccanti se, come sembra, Ronaldo al Milan ha già scritto la parola fine ed il suo rinnovo di contratto è sempre più lontano. Il derby di Milano riconsegna ad Ancelotti un Dida da mettere in prima pagina sui libri scritti da Mike Enslin (famoso autore che si occupa di racconti horror n.d.r.). Sul gol di Julio Cruz c’è la complicità della difesa, d’accordo, ma sul primo palo, chi ci doveva essere? Ovviamente più grossolana ed evidente “la papera” sulla rete di Cambiasso e davvero mortificante, per lui e il Milan, essere inneggiato ad idolo dai tifosi dell’altra sponda. Oddo, a fine partita, ha difeso il suo portiere. Galliani ed Ancelotti fanno lo stesso da quando Dida ha iniziato a fare questi pasticci. Ma, al di là delle versioni ufficiali, non sarebbe opportuno puntare, per il futuro ma anche per il presente, su un portiere che dia le giuste garanzie? Servirebbero, forse, due portieri, anche perché Kalac e Fiori non sono più giovanissimi e, per garantirsi le prossime stagioni, sarebbe giusto fare investimenti a lunga scadenza. In Italia, c’è effettivamente poca roba. Bravino Viviano del Brescia, ma al Milan non sono del tutto convinti di fare quest’operazione. Meglio, dunque, puntare all’Estero, dove almeno due nomi già compaiono sulla lista di Braida, Leonardo e Galliani. Il più interessante è quello di Francisco Guillermo Ochoa Magaña nato il 13 luglio 1985 a Gudalajara, nello stato di Jalisco, Messico; attualmente difende i pali dell’America. E’ un bel vedere, tra i pali soprattutto, per averlo bisogna investire 15 milioni di dollari, né tanto né poco per un portiere che sarebbe ingaggiato a Gennaio, verrebbe mandato per 6 mesi in prestito in qualche club italiano (Lazio?) e a Giugno sarebbe pronto per la nuova avventura in rossonero. L’altro nome è sempre lo stesso che puntualmente sentiamo e mettiamo in circolazione ogni qualvolta Dida “delizia” la platea milanista: Boruc del Celtic, che a fine stagione lascerà la Scozia. Ci sarà da battere la concorrenza di Arsenal e Tottenham, ma il Milan è pur sempre la squadra più titolata del Mondo. Per la porta un’altra idea ci sarebbe, ma il Presidente della Lazio Claudio Lotito si tappi le orecchie. Carrizo lascerà il River Plate ed ancora non ha firmato pre-contratti con nessun club europeo. C’è stato anche un contatto con Ustari, numero 1 del Getafe e terzo portiere della Nazionale argentina. Insomma, qualcosa serve. In difesa, nel frattempo, a Barcellona danno per imminente il passaggio di Gianluca Zambrotta al Milan già da gennaio, in prestito, e poi la cessione dell’intero cartellino avverrebbe a giugno. Si rischia un’asta con Juventus, Psg e Werder Brema per Ever Banega del Boca Juniors. Il centrocampista, in Argentina lo chiamano volante, è di talento, anche se forse ancora acerbo per le squadre europee. Ieri abbiamo visto i progressi, seppur minimi, di Ronaldinho nella sfida contro il Real Madrid. Ma siamo proprio sicuri che si tratterebbe di un affare pagare 80 milioni di euro il brasiliano, far fronte alla concorrenza e portarlo in un Milan che ha comunque ben altri problemi? Ad esempio, l’attacco dove c’è Gilardino che non supporta il peso di un intero reparto, Inzaghi che accende la lampadina “solo” negli eventi più importanti e Pato che resta la scommessa del decennio: o la va o la spacca! Inutile dare consigli ai dirigenti del Milan, sapranno cosa fare. L’importante è che al più presto rinforzino e ringiovaniscano una rosa che finora ha fatto invidia al mondo.

Michele Criscitiello (TMW.COM)