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  13/01/2008 - VITTORIA NERAZZURRA ANCHE A SIENA 3-2


Siena da applausi
Ma Ibra vale doppio


L'Inter vince (3-2) la resistenza dei toscani grazie ai gol dello svedese e al solito Cambiasso. Per i bianconeri autorete di Cordoba e sigillo di Forestieri nel finale. Julio Cesar tra i migliori in campo

L'anno del pallone comincia sotto lo stesso segno: quello dell'Inter, che a Siena raggiunge l'undicesima vittoria consecutiva tra campionato, Champions e coppa Italia. Un altro passo verso lo scudetto (che allontana la Juve a -10), tutt'altro che agevole per l'ostinazione con cui la squadra di Beretta ha creduto nell'impresa, lottando come una pretendente al quarto posto. Altro che salvezza...

GRINTA SIENA - Il viaggio da Dubai a Siena riporta il "gruppo Mancini" a una realtà più dura di quella lasciata il 23 dicembre. L'euforia sprigionata dal successo nel derby non c'è più, rimpiazzata dall'apprensione tipica di una contesa in equilibrio. Merito del Siena, che sputa sangue su tutto il campo e chiude tutte le linee di passaggio. Il fraseggio corto dell'Inter non produce fiammate. Cruz si limita a un diagonale di poco a lato (19') ma è destino che tutto ruoti attorno a lui in questa stagione. Al 25' El Jardinero s'imbatte in Codrea, che cerca il pallone con la gamba alzata in modo pericoloso. Punizione a due? No, rigore. Ibra non sbaglia dal dischetto mentre Beretta schiuma rabbia in panchina.

REAZIONE - Ci vuole poco per far cambiare espressione al tecnico che ha rivitalizzato una squadra in riserva fino a poche settimane fa. Locatelli e Frick confezionano l'1-1 e poco importa che l'ultimo tocco sia di Cordoba, proteso vanamente nell'anticipo su Maccarone. Alla fine del primo tempo il ribaltone interista: Jimenez crossa da sinistra, Cruz non ci arriva di testa, Ibra segue la traiettoria e rimette al centro per Cambiasso, che anticipa di un soffio Codrea per il 2-1.

DEKI E ZLATAN - Nel secondo tempo Mancini restituisce al campo un giocatore fondamentale come Stankovic, assente dalla trasferta di Palermo. Di conseguenza Zanetti torna al suo vecchio ruolo di terzino. Ma all'Inter non servono grandi aggiustamenti: basta dare la palla giusta a Zlatan Ibrahimovic perché qualcosa accada. Al 52' lo svedese prende la mira da fuori area e dipinge una parabola strepitosa: è il 3-1, da applausi. Un colpo mortale per chiunque abbia affrontato l'Inter in questa stagione. Non per il Siena, che sotto di due gol macina gioco e conclusioni (due, favorevolissime, per Corvia) e combatte fino a quando le gambe reggono. Cioè fino al 93', poco dopo il 3-2 centrato da Forestieri con una cannonata di destro dal limite. Degna conclusione di una sfida vibrante, che assegna ai nerazzurri un surplus di orgoglio e forza morale.