La telenovela continua
L’affare Tulio De Melo rischia, di nuovo, di finire in tribunale. L’ex procuratore del brasiliano infatti ha deciso di denunciare per diffamazione l’attaccante del Le Mans che prima di scegliere Palermo aveva firmato un precontratto anche con il Parma. Una strategia illegale che ha creato tensioni tra i club italiani, smorzati da una diplomatica comproprietà. Ma le versioni sull’operazione divergono.
MORALE – De Melo punta il dito contro l’ex procuratore Roberto Turbicio: “Mi ha preso in giro. C’era un accordo morale con Palermo, poi Parma ha offerto più soldi e lui mi ha forzato a firmare, mostrandomi che a Palermo non c’era neanche un posto da extracomunitario. Lo credevo onesto, mi sono sbagliato”.
MENZOGNE – Una versione che non piace a Turbicio: “Tutte menzogne, lo denuncio. E’ lui che ha provocato tutta questa confusione. Non c’è stata manipolazione di sorta. Quando ha firmato per il Parma nell’ufficio c’erano suo padre, suo fratello, il suo avvocato e il procuratore Fifa Federico Pastorello”.
CONFERMA – Pastorello conferma a France Football la versione di Turbicio: “Tulio non è stato manipolato, voleva firmare per Parma, ma quando si è accorto che il club aveva preso Lucarelli ha cambiato idea e da solo ha deciso di firmare un secondo precontratto con il Palermo. Tulio non è un tipo influenzabile, è intelligente e decide da solo”.
ERRORE – Anche a Le Mans si propende per questa versione: “Tulio ha sempre trattato da solo i suoi contratti e in questo caso ha commesso un errore e gli fa comodo accusare il suo procuratore”. Per il giocatore, inoltre, Turbicio avrebbe chiesto una commissione di cinque milioni di euro ad un club russo che lo voleva comprare: “Cosa impossibile anche per un nazionale della Seleçao. Dovrà spiegare tutto in tribunale”. La telenovela continua.
Alessandro Grandesso (gazzetta.it)
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