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  11/03/2008 - CI SIAMO, TRA POCHE ORE SCENDONO IN CAMPO INTER E LIVERPOOL


Ibra contro Gerrard
La notte delle stelle


Il confronto a distanza tra lo svedese e il capitano dei Reds è una delle chiavi della sfida tra Liverpool e Inter. "Stevie" è da anni l'anima degli inglesi, Zlatan cerca una notte da campione per consacrarsi a livello europeo

Questa è una partita per campioni veri. Lo ha detto Roberto Mancini alla vigilia della gara più importante dell'anno, l'unica in grado di restituire all'Inter i galloni di Grande squadra europea nell'anno del Centenario. E' la partita di Zlatan Ibrahimovic, stella di valore internazionale, talento fuori dall'ordinario che ha bisogno di una notte speciale per entrare nella galleria degli immortali nerazzurri. Ed è anche la partita di Steven Gerrard, che l'immortalità l'ha già conquistata a Istanbul vincendo la Champions League in quel modo a spese del Milan.

GERRARD - Per i suoi tifosi il capitano dei Reds è quello che Francesco Totti rappresenta per i cuori romanisti: un mito, un totem cui aggrapparsi nei momenti difficili. A 27 anni "Stevie" ha vinto una Champions e 2 Supercoppe europee più 2 FA Cup, 2 coppe di Lega e 2 Community Shields. Gli manca solo la Premier e un successo con la nazionale per chiudere una collezione da sballo. In campo Benitez lo usa in più posizioni: centrocampista centrale, esterno alto, rifinitore per l'unica punta, ieri Crouch, oggi Fernando Torres. Quando c'è da concludere poi, "Gerronimo" non si tira indietro: in 427 partite ufficiali con il Liverpool, Gerrard ha segnato 94 gol. Ma quello che le statistiche non dicono e non diranno mai sono le sue giocate e il suo carisma nelle partite che contano, come quella dell'andata. Impagabili.

IBRA - Per i suoi tifosi Zlatan Ibrahimovic è il miglior attaccante degli ultimi anni ad aver vestito la maglia dell'Inter. Durante la lettura delle formazioni al Meazza il boato che accompagna il suo nome sovrasta nettamente quello dei compagni di squadra. Da quando è in Italia ha una media di un gol ogni due partite e dopo aver vinto con la Juve lo ha fatto con l'Inter (uno scudetto e una Supercoppa italiana). Ha numeri incredibili per un atleta della sua stazza (192 cm per 84 kg) ma è ancora a caccia della consacrazione europea e di un'impresa individuale che scacci l'etichetta di "grande con le piccole, piccolo con le grandi". Le condizioni del suo ginocchio ne limitano i movimenti e non lo aiutano in questo momento. Eppure, come ha detto ieri Mancini, un fuoriclasse riesce a incidere sulle sfide più importanti in tanti modi. La notte è quella giusta. Abbattere il Liverpool varrebbe un posto nella galleria dei monumenti nerazzurri e chiuderebbe la strada a ogni critica sulla sua forza mentale da qui in avanti. San Siro sta solo aspettando il momento giusto.

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