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  11/03/2008 - NIENTE RIMONTA, QUANTI ERRORI PER IBRAHIMOVIC


Inter, fine della corsa
Il Liverpool va ai quarti


Anche nel ritorno degli ottavi di Champions i nerazzurri finiscono in 10 per l'espulsione, stavolta, di Burdisso (al 50'). Così, dopo un primo tempo ricco di occasioni, nella ripresa vengono fuori gli inglesi che segnano con Torres e chiudono senza soffrire

La Grande Inter resterà ancora un’icona leggendaria. I nerazzurri di oggi non sono riusciti a ribaltare il 2-0 dell’andata finendo fuori dalla Champions per mano del Liverpool, che così avanza ai quarti di Champions. Il gol della vittoria dei Reds è di Fernando Torres al 18’ del secondo tempo. In più, la squadra di Mancini, per l’ennesima volta, chiude in dieci una delle partite-chiave della stagione: dopo Materazzi all’andata, Burdisso al ritorno.

TRAPPOLA - Per Benitez, come all’andata, ci sono sempre i due cagnacci in mezzo a protezione della difesa anche se stavolta Mascherano e Lucas Leiva faticano molto di più perché devono coprire più indietro su Stankovic, piazzato da Mancini dietro le punte nerazzurre. Carragher (100 partite nelle Coppe) scivola invece a destra per sostituire Finnan, mentre Skrtel e Hyypia prendono in rude consegna Ibra e Cruz. Da Mancini non arrivano mosse a sorpresa, se non la scelta di inserire Chivu al centro della difesa piuttosto che sull’esterno. Figo resta in panchina, malinconicamente.

TRE VOLTE CRUZ - La cornice è meravigliosa. La tensione altissima. Serve un gol subito e l’assalto parte al primo pallone utile. Zanetti porta avanti metri di campo e chili di responsabilità ma c’è poco movimento e il Liverpool resta più o meno al sicuro grazie alla sua spaventosa organizzazione difensiva. Dopo 8 minuti Reina è attento sul dritto di Cruz, l’uomo più pericoloso, che si ripete su assist di Ibra (diagonale troppo schiacciato al 29’) e sul finire del tempo con un colpo di tacco arpionato con la mano sinistra e un istinto da fenomeno dal portiere dei Reds.

OVREBO - La direzione arbitrale, che all’andata è stata un fattore negativo per l’Inter, è fin troppo larga per il gioco inglese. L’Inter sbatte sugli spigoli di Skrtel e Carragher, ma in realtà non è fluida, avanzando a tentoni e affogando in mezzo, dove Vieira e Stankovic non incidono. Emerge pure qualche sbavatura in mezzo, come dimostra l’inserimento di Babel lanciato a campo aperto verso l’attento Julio Cesar, e sui lati, tant’è che Cambiasso e Chivu scivolano due volte in zona rossa rischiando di incassare lo scatto letale di Torres e Kuyt. Prima del tacco di Cruz al 43’, ci sono proprio i due tentativi dell’olandese, agilissimo a destra ma impreciso sotto porta. Il classico campanello d’allarme in una serata sognata diversamente.

FUORI BURDISSO - L’impresa diventa utopia quando l’arbitro Ovrebo estrae il secondo giallo sotto il naso di Burdisso. In dieci, come all’andata, l’Inter si aggrappa alle sue ultime energie, con Cambiasso davanti alla difesa e nessuna variazione sui titolari in riserva. L’errore clamoroso di Skrtel nel disimpegno offre ai nerazzurri l’occasione di colpire e cambiare il destino della sfida: Ibra guadagna metri, arriva al limite dell’area piccola ma fallisce il destro dell’1-0. Finisce qui. Perché il Liverpool allarga i suoi esterni e colpisce proprio in questo modo: palla da sinistra al centro, Torres controlla di destro al limite, ruota su se stesso e inchioda l’ottavo gol nelle ultime tre partite dal limite.

GAME OVER - Gerrard spreca subito il 2-0 con un colpo ravvicinato gestito da Julio Cesar. Mancini, con la squadra stremata e ferma, cambia il primo uomo a 14 minuti dalla fine inserendo Pelé al posto di Vieira. Le poche chance di fare il solletico a Reina sono affidate a Chivu e a Ibrahimovic, che convince il suo tecnico al cambio solo quando manda alle stelle un pallone d’oro servito da Cruz a meno 12 dalla fine. Suazo entra quando la partita è ormai decisa, con il Liverpool a palleggiare e l’Inter a rincorrere una speranza ormai morta. L’orgoglio di Chivu e Rivas evita una punizione troppo severa ai nerazzurri, che ora hanno due mesi abbondanti per difendere l’obiettivo scudetto dall’assalto della Roma e rendere comunque positiva la stagione, proprio come aveva sostenuto Mancini alla vigilia di questa sfida.

FONTE: WWW.GAZZETTA.IT